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sabato 18 ottobre 2014

I politici e la Storia

Da decenni sulla scena del mondo (potremmo dire, sugli schermi televisivi) operano governanti, uomini politici, che pur detenendo in pugno le sorti degli Stati sono insensibili ai flussi storici e alle leggi misteriose che governano la sorte delle nazioni.
Forse gli ultimi uomini politici che ebbero il senso della storia furono Winston Churchill e Charles de Gaulle. Erano grandi attori, dotati di virtù istrioniche. Il palcoscenico su cui recitavano fino all'ultimo giorno della loro vita lasciava intravedere, dietro le loro spalle, il mondo e la sua storia, le mete verso cui si proponevano di andare.
Oggi i politici (o peggio i politicanti italiani) sono incapaci, proprio non ce la fanno, a guardare al di là dei propri schemi di pensiero, che poi coincidono con la miseria dei propri orticelli corporativi (e peggio ancora, clientelari).

La fortuna dell'uomo, e della civiltà umana, è che il pendolo delle tendenze culturali subisce continue oscillazioni e prima o dopo il senso della Storia tornerà a prevalere sulle miserie e le miopie che quotidianamente ci propongono i berluscorenzismi di turno.

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