Parliamo di Storia:
TOTALITARISMO
Gli storici, in linea generale, ritengono che si tratti di un fenomeno tipicamente novecentesco, una minoranza di studiosi però individua i precedenti storici addirittura nell'antica Sparta e/o nell'Impero Romano di Diocleziano.
A ritenere fenomeno tipicamente novecentesco il Fascismo è la filosofa politica Hannah Arendt (=è stata una politologa, filosofa e storica tedesca naturalizzata statunitense in seguito al ritiro della cittadinanza tedesca nel 1937. "Nascita: 14 ottobre 1906, Linden - Mitte, Hannover, Germania e Morte: 4 dicembre 1975"). Nel suo libro Le origini del totalitarismo del 1951 il termine diviene di fondamentale importanza interpretativa negli studi della scienza politica e soprattutto nella storiografia. L'uso immediato scattò nell'interpretazione immediata sul fascismo, il nazismo e lo stalinismo.
Sintetizzando il pensiero di Hannah Arendt
sul totalirarismo
-- Un'ideologia ufficiale, basata da una filosofia assolutista, si propone: a) di trasformare, alle radici, la società e con questa, addirittura, la stessa natura umana, b) identifica la società con lo Stato, a cui tutti i cittadini vanno subordinati in qualsiasi sfera della vita, c) spetta allo Stato fissare gli interessi reali che il popolo deve perseguire; d) viene legittimata ogni intolleranza nei confronti di chi dovesse dissentire dall'impostazione fissata dal regime.
--Un sistema politico che sfrutti i caratteri della società di massa e che domini, attraverso il partito unico, a) le massime cariche dello Stato (il legislativo e l'esecutivo), b) i capi provengono dal partito, al di fuori da possibili influenze dei cittadini, c) nel partito solamente una frazione ridottissima di persone esercita effettivamente il "potere".
--Un sistema economico, dove produzione e distribuzionedi beni e servizi sono controllati dalla burocrazia centralizzata, sulla base delle direttive del partito.
--Un'organizzazione capillare delle forze di polizia per il controllo della vita privata dei cittadini e di repressione del dissenso. Nonchè la collussione evidente tra forze di polizia e magistratura.
--Controllo della circolazione di ogni informazione attraverso il monopolio di ogni mezzo di comunicazione e attraverso la "censura".
--La designazione periodica (o permanente) di un nemico da, sempre e comunque, combattere e da eliminare. Generalmente i nemici che i totalitarismi scelgono come bersaglio sono gli ebrei, la borghesia, i partiti della Sinistra, i deviazionisti di sinistra (nei sistemi comunisti).
(Segue, la seconda parte del
pensiero di Hannah Arendt)
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