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lunedì 17 luglio 2023

Politica all'italiana

 Parlamento e toghe: chi fa le leggi e chi le fa osservare

Il ministro Nordio, di professione è un magistrato e attualmente sta però rivestendo il ruolo politico di Ministro della Giustizia. In seguito all'esito elettorale il centro-destra ritiene di voler portare avanti i temi sviluppati durante la campagna elettorale e fra questi c'è un pacchetto robusto sul comparto Giustizia. Finora mettere mano alla riforma della Giustizia, in Italia, è stato quasi impossibile in quanto la magistratura ha sempre preteso di dover dare il placet sui testi legislativi che la riguardano.

I giornali in questi giorni parlano di tensioni tra governi e toghe nonostante i politici, quelli di maggioranza, assicurino che la riforma non è voluta contro la magistratura stante, peraltro, che il ministro di Giustizia è egli stesso un magistrato.

Quali i temi più rilevanti ?

1) Il governo vorrebbe abolire, o superarlo in assetti differenti, l'abuso d'ufficio un reato che finora ha messo in serie difficoltà tantissimi sindaci, indipendentemente se siano stati di centro-destra o di centro-sinistra.

2) Nordio, personalmente, vorrebbe inoltre recare modifiche al "concorso esterno". Il concorso esterno in associazione mafiosa non è un reato presente nel Codice penale, sorge dal combinato disposto di due articoli dello stesso Codice: il 110 (concorso nella commissione di un reato) e il 416-bis (associazione di tipo mafioso). Proprio l'assenza di codificazione rende questo istituto, agli occhi di molti giuristi, bisognoso di una maggiore tipizzazione. Pero’, i tg della serata appena trascorsa, hanno diffuso una dichiarazione della premier che nella sostanza affossa il proposito del ministro

3) La maggioranza di governo vorrebbe portare avanti -ancora- la "separazione delle carriere" fra magistratura inquirente e magistratura giudicante. Un antico desiderio di Berlusconi.

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