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lunedì 31 luglio 2023

Reddito di cittadinanza. Siamo alla vigilia di un lungo contenzioso politico e persino giudiziario.

La maggioranza governativa di Centro-destra sembra abbia scelto di passare al contrattacco, rispetto alla volontà’ di abolire, o comunque di modificare in profondità’, l’attuale Reddito di cittadinanza.

Pare si voglia  indicare un responsabile di significative irregolarità’  per tutto quanto ricada nella voce, considerata nella fase gestionale a grande rischio, reddito di cittadinanza. L’obiettivo, neanche troppo celato, sarebbe quello di scaricare le responsabilità su gravi, gravissimi,  inadempimenti sui governi precedenti, e in particolare modo sul Movimento Cinque Stelle che del reddito di cittadinanza ha fatto la sua battaglia principale.

  Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, personaggio battagliero, ha tirato fuori l’idea di una commissione di inchiesta. Non sul reddito di cittadinanza in sé, sul quale comunque il nuovo governo ha già manifestato contrarietà’, ma sulla sua gestione e conduzione  da parte del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, insediato a suo tempo da Giuseppe Conte.

 L’accusa è di non aver eseguito, o meglio disposto, i controlli necessari sui requisiti che dovevano avere i cittadini per accedere al sostegno. Avrebbe deciso di accogliere qualsiasi richiesta senza le prescritte verifiche, generali o magari a campione, di veridicità’ , determinando conseguentemente sprechi e truffe, si dice, miliardarie. In pratica l’Istituto avrebbe sempre accolto per buone le dichiarazioni dei beneficiari, senza curare verifiche magari su campioni.

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