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martedì 4 luglio 2023

Ritagli di Storia, in breve.

 Alle origini di Roma

Con la Repubblica nascono le cariche
istituzionali

Il cursus onoris (=carriera politica) cominciava da
-questore, che gestiva il denaro pubblico,
-edile, con competenza nell'urbanistica ed oo.pp.
-pretore, con competenza in materia di giustizia,
-console, ruolo politico esecutivo e militare.


 La città di Roma, che nelle scuole elementari, ci dicevano costruita da Romolo e Remo e il cui raccontino, grosso modo, ci veniva riportato in questi termini: i due fratelli edificavano le mura della nuova città, Remo prese in giro il fratello, scavalcando le mura appena erette. Romolo avrebbe quindi ucciso Remo dicendo: «Così, d'ora in poi possa morire chiunque osi scavalcare le mie mura». Fu così che Romolo divenne il primo re della città che prese il nome di Roma, sin dalle origini fu una città-stato monarchica. L'assetto cittadino iniziale fu ricalcato sul modello delle poleis greche.  La città fu governata da un unico magistrato con durata a vita: il rex.

  Già sul finire del VI secolo a.C. (si indica sui libri il 510 a.C.) l'ultimo rex, l'etrusco Tarquinio Prisco, venne cacciato dalla città che volle trasformarsi in "repubblica". In via pratica il governo della città fu affidato a due magistrati per la durata di un anno, con l'obbligo che a fine mandato rendessero pubblico resoconto degli atti compiuti. Nel nuovo contesto repubblicano sorsero, nello scorrere degli anni, in città nuove e diffuse "assemblee popolari" che sottrassero numerose attribuzioni e competenze che originariuamente competevano ai due magistrati. Non si trattava di competenze di poco conto:

1) -- il potere di condannare a morte, che era stato già competenza del rex, fu attribuito all'Assemblea che in quel compito si autoproclamava Comizio centuriato.

2) -- col nuovo regime repubblicano, verosimilmente Roma non divenne una democrazia sul modello greco, comunque la sensazione sembrò loro di essere approdati ad un regime di maggiore libertà, che essi denominarono cittadinanza: Civis romanus sum. Che stava a significare che non si era più sudditi e che la Repubblica era tenuta a garantire detto status.

3) -- Già a partire dal III secolo a.C. le istituzioni repubblicane sembrò che stessero entrando in crisi. Attraverso vari passaggi e quasi inesorabilmente Roma intraprese un nuovo corso che la condusse a diventare, inizialmente, un principato e poi un impero.

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