Tutti a parlare di
Transizione ambientale
Siamo in Italia, ed in tutti i paesi UE, in piena campagna elettorale. Il tema dominante, su cui effettivamente l'UE può incidere in termini politici ed economici, è, e sarà, via via sempre più "centrale" è la transizione ambientale. Più in particolare, i partiti politici ci spiegheranno prossimamente e ci chiederanno il consenso sulle proprie ipotesi politiche per rallentare il riscaldamento della terra. La data delle elezioni europee è fissata dal 6 al 9 giugno 2024.
Obiettivo dichiarato sia dagli ambienti scientifici che da quelli politici europei è che bisogna entro il 2050 raggiungere la neutralità carbonica, ossia fermare entro quella data l'aumento dell'anidride carbonica (Co2) diffusa nell'atmosfera. La spiegazione che si legge sui documenti europei è che più Co2 si accumula nell'atmosfera, meno il calore del sole si disperde e conseguentemente più si alza la temperatura della terra.
L'obiettivo di de-carbonizzazione deve quindi subire una significativa accelerazione se si pensa che fra il 1990 e il 2017 le emissioni di Co2 sono diminuite di 35 megatons; e per non mancare l'obiettivo, sin da adesso e fino al 2030 (fra sette anni) dovrebbe ridursi di 130.
Dal 2035 l'unica auto in commercio sarà quella elettrica. |
La decisione significa che le tantissime aziende padane che producono pezzi automobilistici per tutte le case automobilistiche europee (italiane e tedesche sopra tutte) o sapranno riconvertirsi, o dovranno chiudere.
Ovviamente il problema de-carbonizzazione non è solo europeo. Il governo Usa ha stanziato per la transizione tecnologica 1.200 miliardi di dollari. I paesi europei o si preparano alla transizione o assisteranno al trasferimento di tante aziende negli Usa per fruire di quei benefici. Certo, esiste ed è difficile trovare soluzioni, il problema di quei paesi, come l'Italia, che essendo già oggi super indebitati non sanno da dove iniziare la ri-conversione.
Il problema è di quelli "immensi". Paesi come Francia e Germania hanno impostato i programmi in vista di quel 2035, l'Italia -allo stato- sembra ingessata.
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