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martedì 25 luglio 2023

Sicilia Feudale

Percorsi di Storia

 Il feudalesimo è stato associato in Italia dalle discipline economiche e dalla storiografia al sottosviluppo, al parassitismo economico del Mezzogiorno che ne avrebbe a lungo ritardato, nell'ordine secolare, l’ingresso nella modernità. 

 La durata dei rapporti feudali e le responsabilità della persistenza e conservazione lungo i secoli dell’età moderna sono all'origine del severo giudizio sulle classi dirigenti dei vari stati presenti nella penisola; classi dirigenti prevalentemente di origine spagnole, espresso dalla generazione successiva degli intellettuali del Romanticismo. 

 Nel corso del Novecento, la coppia feudalesimo-antispagnolismo fu una specie di leitmotiv del radicalismo di Gabriele Pepe (=1799-1849: militare, patriota, letterato e poeta, ufficiale dell'esercito napoletano).

 Benedetto Croce ha provato a mettere in discussione la critica al sistema ridimensionando la fisionomia ed il ruolo della classe feudale durante l’età del vice-regno spagnolo tratteggiandolo come interessato a fregiarsi  di “vani e pomposi titoli”  svuotato della cultura e della forza economico-sociale.

Negli ultimi decenni il tema-feudalità è uscito dal dibattito culturale. Per qualcuno è stato solo un fantasma, un modello ideologico, immaginario. Invece no! A Contessa E. le battaglie, politiche e sindacali, se non culturali, contro l'istituto giuridico dell'enfiteusi furono vive e con vasta partecipazione popolare ancora negli anni settanta del Novecento grazie all'impegno dell'allora giovane dirigente socialista Francesco Di Martino. Ed allora grazie a quell'impegno, sul piano socio-politico, la questione venne chiusa definitivamente. Il dibattito culturale ovviamente resta aperto su tutti i punti di vista anche perché il feudalesimo nel Mezzogiorno moderno non fu solo una parola, ma anche, e soprattutto, una cosa.

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