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lunedì 24 luglio 2023

Eparchia e sede vacante

 Riflessione

 Nei primi decenni del Novecento, in un clima non ancora caratterizzato dall'Ecumenismo (frutto del successivo Concilio Vaticano II), la Chiesa romana ha iniziato a cogliere e valorizzare spirito e  tradizione delle Chiese orientali cattoliche presenti nel Meridione italiano. Fu quello il tempo in cui furono erette ad Eparchie le comunità arbëreshe di Calabria e di Sicilia sotto la guida di Vescovi arbëreshe, custodi della tradizione bizantina in terra italiana. Fu quello il tempo che persino prelati di rango della Chiesa Romana si impegnarono e lavorarono perché l'Eparchia di Piana si dotasse e potenziasse presenza e articolazioni sul territorio e nelle istituzioni. Tutto serviva per aprire il dialogo col mondo ortodosso: l'ecumenismo.

  Non ci proponiamo di giudicare chi dei vescovi che finora hanno retto le eparchie (peraltro ci proponiamo di delimitare le nostre riflessioni alla sola Eparchia di Piana degli Albanesi) sia stato più o meno all'altezza del ruolo. Sicuramente le figure che conoscevano spirito, ambiente e tradizioni liturgiche dei territori sono riusciti nella missione loro assegnata dal Vaticano. Chi quelle spiritualità (e ritualità) le ha acquisite sui libri, sui corsi, sui convegni, non può nemmeno riuscire ad entrare in sintonia comunitaria con una parte significativa delle comunità parrocchiali. 

 Sul blog, ovviamente, auspichiamo che il prossimo Vescovo conosca, perché li ha fatti propri, gli svariatissimi aspetti ed intenti delle celebrazioni liturgiche. Che sia in condizione di farli conoscere ai credenti dell'Eparchia. 

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