Una certezza: La manomissione dell'ambiente
è cominciata con la crescita demografica e lo sviluppo economico, a cominciare dall'Ottocento
Demografia e Ambiente |
La popolazione mondiale nel 1700 ammontava a circa 120milioni, passò a poco più di 190milioni nel 1800 e già ai primi del 1900 raggiunse i 400milioni. I maggiori incrementi si ebbero nell'Europa Settentrionale ed Occidentale, proprio nelle aree dove andavano progressivamente migliorando le condizioni igienico-sanitarie.
In Gran Bretagna, già dai primi dell'Ottocento, si poté assistere alla transizione da una popolazione prevalentemente agricola ad una urbano-industriale. Nel resto del vecchio continente (parte occidentale) la transizione dal mondo rurale a quello industriale e a quello migratorio oltreoceano si consolida a metà Ottocento.
Nell'Europa orientale, e nei Balcani, la carenza di un tessuto urbano-industriale favorì l'ulteriore permanenza della società rurale. Solamente in Grecia, nel corso dell'800, si ebbe un forte incremento di popolazione, cagionato però da centinaia di migliaia di popolazioni cacciate via dall'Anatolia ed aree limitrofe ormai islamicizate.
Nelle società pre-industrializzate la demografia era condizionata sia dalle malattie che dai cambiamenti climatici. E' su questi fattori che ci soffermeremo a riflettere sul Blog.
Wow, il fenomeno dell'incremento della popolazione in Europa e nel Mediterraneo ha avuto un impatto enorme sulla trasformazione ambientale! Nel corso del XIX secolo, la popolazione è letteralmente esplosa grazie a miglioramenti nelle condizioni igienico-sanitarie e alimentari. Un bel salto da 120 milioni a oltre 400 milioni di persone nei primi del 1900. L'urbanizzazione e l'industrializzazione hanno avuto un ruolo chiave, soprattutto in Gran Bretagna. Non possiamo sottovalutare l'importanza di riflettere su questi cambiamenti demografici nel nostro contesto ambientale attuale!
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