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domenica 25 maggio 2025

Un Personaggio


Paolo Mieli, Giornalista italiano (n. Milano 1949). Notista politico nelle file de l’Espresso (1967-85), ha fatto parte della redazione de La Repubblica (1985-86), passando poi in qualità di editorialista a La Stampa (1986), di cui è stato anche direttore (1990-92). Dal 1992 al 1997 ha diretto il Corriere della Sera, avviando una nuova formula più vicina ai modi e alle tematiche dell’attualità. Nominato direttore editoriale del gruppo RCS Editori nel 1997, dal 2004 al 2009 è tornato alla direzione del Corriere della sera, e dallo stesso anno al 2016 è stato presidente di RCS Libri. Nel 2021 è stato nominato presidente del Premio Viareggio-Rèpaci.



Cosa fu il ‘68



Quello che comunemente chiamiamo Sessantotto

pur avendo il suo momento culminante appunto 

nell’anno 1968, durò in realtà un decennio

Forse anche più. In generale si trattò di un 

movimento che fin dall’inizio degli anni Sessanta 

nel mondo anglosassone si ribellò al modello di 

vita impostosi dopo la Seconda guerra mondiale

Le radici culturali vanno ritrovate negli scrittori della 

Beat generation – «Sulla strada» di Jack Kerouac – 

quelle teoriche in Herbert Marcuse che in 

«L’uomo a una dimensione» teorizzava la ribellione 

alla società dei consumi. Per la contestazione nella 

scuola, qui in Italia un punto di riferimento fu la 

«La lettera a una professoressa» di don Lorenzo 

Milani. Un notevole contributo lo diedero le canzoni 

di Bob Dylan. Fecero da retroterra alla rivolta anche i 

Beatles, i Rolling stones e altre band degli anni Sessanta.

 Ma anche opere teatrali, cinematografiche e artistiche 

in senso lato. Tutto ciò diede origine a comportamenti di 

disobbedienza nella scuola, un diffuso rifiuto delle gerarchie,

 un nuovo modo di vestire accompagnato da una 

progressiva liberalizzazione sessuale resa possibile 

dalla diffusione degli anticoncezionali.

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