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domenica 25 maggio 2025

La domenica serve anche per riflettere

Il 20 maggio del 325 fu definito 

Il Credo dei Cristiani

Millesettecento anni fa, esattamente  il 20 maggio 325, cominciava il concilio di Nicea che l’imperatore Costantino aveva convocato per risolvere la crisi ariana e stabilire una data comune per la Cristianita’ della Pasqua. In quell’occasione più di duecentocinquanta vescovi approvarono la professione di fede, completata a Costantinopoli nel 381, che ancora oggi accomuna quasi due miliardi e mezzo di persone in Occidente come in Oriente: il Credo che ripetiamo ogni domenica in Chiesa. 

Il primo viaggio che Papà Leone XIV effettuerà, pare che sarà proprio in questa città dell’Asia Minore. Il nuovo Papa ha incontrato pochi giorni fa il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ed entrambi si sono ripromessi di fissare una data del viaggio che entrambi faranno a Nicea.  Il patriarca ha proposto il 30 novembre, festa di Sant’Andrea. 

Papa Leone incontrando i rappresentanti di varie chiese e confessioni cristiane ha evidenziato «la mia elezione è avvenuta mentre ricorre il 1700° anniversario del primo concilio ecumenico di Nicea», come un segno: «In quanto vescovo di Roma, considero uno dei miei doveri prioritari la ricerca del ristabilimento della piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la medesima fede». 

Leone XIV rivolgendosi anche alle religioni non cristiane ha detto «il nostro cammino comune può e deve essere inteso anche in un senso largo, che coinvolge tutti: oggi è tempo di dialogare e di costruire ponti». Perché «in un mondo ferito dalla violenza e dai conflitti», le fedi possono e devono avere un compito comune «per il bene dell’umanità e la salvaguardia della casa comune», ed ancora: «Sono convinto che, se saremo concordi e liberi da condizionamenti ideologici e politici, potremo essere efficaci nel dire no alla guerra e sì alla pace, no alla corsa agli armamenti e sì al disarmo, no a un’economia che impoverisce i popoli e la Terra e sì allo sviluppo integrale». 

Il Papa ha rivolto un «saluto particolare ai fratelli e alle sorelle ebrei e musulmani». Aggiungendo, «a motivo delle radici ebraiche del cristianesimo, tutti i cristiani hanno una relazione particolare con l’ebraismo» pertanto: «Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore. Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, è necessario continuare con slancio questo nostro dialogo così prezioso». Quanto ai musulmani, Leone XIV ha richiamato il Documento sulla fratellanza umana firmato da Francesco ad Abu Dhabi, nel 2019: «Tale approccio, fondato sul rispetto reciproco e sulla libertà di coscienza, rappresenta una solida base per costruire ponti tra le nostre comunità».

Oggi pomeriggio il Papa andrà nella Basilica di San Paolo fuori le mura, a pregare sulla tomba dell’Apostolo. Ieri ha nominato il cardinale Baldassare Reina gran cancelliere del pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II al posto dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, che ha compiuto 80 anni. Un ritorno alla tradizione: Francesco aveva nominato Paglia in deroga allo Statuto, ora l’Istituto torna ad essere guidato dal Vicario di Roma.

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