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martedì 6 maggio 2025

Referendum di domenica: Quesiti e norme da abrogare

1)  Qual è il quesito sui licenziamenti?

Il primo referendum chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti nel contratto a tutele crescenti introdotto nel 2015 dal governo Renzi con il Jobs act. Le norme prevedono che nelle imprese con più di 15 dipendenti i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non abbiano più diritto al reintegro nel proprio posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo, anche nel caso in cui il giudice lo dichiari tale, ma solo a un indennizzo economico.

2) Cosa prevede il secondo referendum?

Si chiede l’abrogazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti. Oggi, in caso di licenziamento illegittimo, l’indennità non può superare 6 mensilità. Se vince il sì, il giudice potrebbe disporre indennizzi maggiori.

3) Anche il terzo quesito rivede il Jobs act: cosa intende cambiare?

Viene chiesta l’abrogazione delle norme del Jobs act che consentono contratti di lavoro a termine fino a 12 mesi senza le «causali». Se vince il sì, torna l’obbligo per le aziende di indicare il motivo del ricorso a lavoratori con contratti a tempo determinato.

4) Cosa prevede il quesito numero 4 su appalti e subappalti?

I promotori chiedono che venga abrogata la norma che in caso di infortunio sul lavoro limita la responsabilità all’azienda appaltatrice o subappaltatrice, escludendo l’azienda appaltante. Con il sì, la responsabilità viene estesa anche all’imprenditore committente.

5) Cosa è cambiato con il Jobs act?

La riforma del Jobs act introduce, tra le altre cose, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti con l’abolizione dell’articolo 18 e dell’obbligo di reintegro in caso di licenziamento illegittimo.

6) Cosa si chiede con il sì al referendum sulla cittadinanza?

Il quinto referendum chiede di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo minimo ininterrotto di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza italiana per un maggiorenne.

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