Il voto è sia un diritto che un dovere civico, come stabilito dall'articolo 48 della Costituzione italiana. È un diritto garantito a tutti i cittadini maggiorenni, ma la sua pratica è anche considerata un dovere per la partecipazione alla vita democratica.
E’ inevitabile che l’attenzione ricada sul raggiungimento del quorum per la validità dei referendum, dal momento che i partiti di centro-destra puntano sull’astensionismo. Stando all’esperienza dell’ultimo trentennio durante il quale ci sono state 10 consultazioni referendarie che richiedevano il quorum (in quel lasso di tempo si sono tenuti anche 4 referendum costituzionali per i quali il quorum non è richiesto) e solo in due occasioni è stato raggiunto: nel 1995 e nel 2011. Gli italiani secondo alcuni sondaggi dicono di essere informati sull’indizione dei referendum (62%) ma non conoscono i contenuti nella loro interezza..
Come per l’importanza dei quesiti, anche nelle stime di partecipazione alla consultazione i dati si massimizzano tra elettori di Pd e M5S, mentre tendono ad essere più bassi (anche se non drasticamente) tra gli elettori delle forze di governo di centro-destra.
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Non recarsi alle urne contribuisce a depotenziare un istituto di fondamentale importanza come il referendum, strumento rivelatosi utile negli ultimi decenni.

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