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mercoledì 14 maggio 2025

Chiese di rito bizantino ricevute da Papa Leone XIV

 Giubileo delle Chiese orientali:

La Chiesa ha bisogno  di recuperare il 

senso del Mistero e del primato di Dio 

«I  popoli la vogliono e io, col cuore in mano, dico ai responsabili dei popoli: incontriamoci, dialoghiamo, negoziamo. La guerra non è mai inevitabile, le armi possono e devono tacere, perché non risolvono i problemi ma li aumentano; perché passerà alla storia chi seminerà pace, non chi mieterà vittime; perché gli altri non sono anzitutto nemici, ma esseri umani: non cattivi da odiare, ma persone con cui parlare». Il Papa ha poi ripreso l'invito fatto alla stampa mondiale nella recente udienza: «Rifuggiamo le visioni manichee tipiche delle narrazioni violente, che dividono il mondo in buoni e cattivi».

Ricordando i troppi scenari di guerra, Papa Leone XIV ha proseguito:  «Dalla Terra Santa all'Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Medio Oriente al Tigray e al Caucaso, quanta violenza: e su questo orrore, sui massacri di tante giovani vite, che dovrebbero provocare sdegno, perché, in nome della conquista militare, a morire sono le persone, si staglia un appello: non tanto quello del Papa, ma di Cristo, che ripete: "Pace a voi!". La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare»

Ancora: «Dalla Terra Santa all'Ucraina, dal Libano alla Siria, dal Medio Oriente al Tigray e al Caucaso, quanta violenza: e su questo orrore, sui massacri di tante giovani vite, che dovrebbero provocare sdegno, perché, in nome della conquista militare, a morire sono le persone, si staglia un appello: non tanto quello del Papa, ma di Cristo, che ripete: "Pace a voi!". La pace di Cristo non è il silenzio tombale dopo il conflitto, non è il risultato della sopraffazione, ma è un dono che guarda alle persone e ne riattiva la vita. Preghiamo per questa pace, che è riconciliazione, perdono, coraggio di voltare pagina e ricominciare».

 «Riscoprire anche da noi il valore di intercessione e penitenza» 
Il Papa ha poi sottolineato il bisogno di recuperare «il senso del mistero, così vivo nelle liturgie delle Chiese Orientali, che coinvolgono la persona umana nella sua totalità, cantano la bellezza della Salvezza e suscitano lo
stupore per la grandezza divina che abbraccia la piccolezza umana! E quanto è importante riscoprire, anche nell'Occidente cristiano, il senso del primato di Dio, il valore della mistagogia, dell'intercessione incessante, della penitenza, del digiuno, del pianto per i peccati propri e dell'intera umanità così tipici delle spiritualità orientali». Il Papa ha usato un termine forse desueto nella Chiesa di oggi:  «mistagogia», dal  greco, indica la relazione  tra il cristiano e il mistero di Cristo creduto, celebrato e vissuto nella comunità. Per questo, secondo Leone XIV «è fondamentale custodire le vostre tradizioni senza annacquarle, magari per praticità e comodità, così che non vengano corrotte da uno spirito consumistico e utilitarista. Le vostre spiritualità, antiche e sempre nuove, sono  medicinali», ha concluso.

 « Mantenete i vostri riti, la Chiesa dell'occidente ha bisogno di voi»
 Per questo Leone invita le Chiese orientali «a mantenere i propri riti, anche quando i cristiani sono costretti, per le guerre e persecuzioni, instabilità e povertà, a lasciare la propria terra». E aggiunge ricordando il predecessore da cui ha preso il nome: «Lo aveva detto anche Leone XIII: la sua preoccupazione di allora è molto attuale, perché oggi tanti fratelli e sorelle orientali, tra cui diversi di voi, costretti a fuggire dai loro territori  rischiano, arrivando in Occidente, di perdere, oltre alla patria, anche la propria identità religiosa. E così, con il passare delle generazioni, si smarrisce il patrimonio inestimabile delle Chiese Orientali». Bisogna dunque «custodire e promuovere l'Oriente cristiano, soprattutto nella diaspora, anche sensibilizzando i latini. Chiedo al Dicastero per le Chiese Orientali di aiutarmi a definire principi, norme e linee-guida con cui i Pastori latini possano concretamente sostenere i cattolici orientali della diaspora a preservare le loro tradizioni viventi e ad arricchire con la loro specificità il contesto in cui vivono. La Chiesa ha bisogno di voi. Quanto è grande l'apporto che può darci oggi l'Oriente cristiano!».

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Giubileo delle Chiese Orientali, il programma dal 12 al 14 maggio tre giorni di evento giubilare. Parteciperanno fedeli, patriarchi, arcivescovi maggiori, metropoliti e altri rappresentanti delle Chiese orientali in comunione con Roma.

Di cosa si e’ trattato?:

Tre giornate scandite da diverse celebrazioni: lunedì, nella cappella del Coro della Basilica di San Pietro, alle 8.30, si e’ tenuta una Divina liturgia in rito etiopico, guidata dalle Chiese etiopiche ed eritree. Alle 13.00, invece, nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore, svolta una Divina liturgia in rito armeno, organizzata dalla stessa Chiesa armena. A seguire, nel medesimo luogo, alle 15, la Chiesa copta ha guidato una Divina liturgia nel proprio specifico rito.

Il programma per il 13 e 14 maggio

Il giorno successivo, 13 maggio, lo scenario è’ stato nuovamente la basilica Vaticana dove, alle 13, con in programma una Divina Liturgia in rito siro-orientale, con l’anafora di Addai e Mari, ovvero l’antica preghiera eucaristica cristiana, caratteristica della Chiesa Sira d'Oriente. A coordinare la celebrazione sono state  la Chiesa caldea e quella siro-malabarese. Nel tardo pomeriggio, alle 18.45, la basilica Liberiana ha ospitato i Vespri in rito siro-occidentale, organizzati dalla Chiesa siro-cattolica, da quella maronita e da quella siro-malankarese. Infine, alle 21, sul sagrato della medesima Basilica, si è  tenuto l’Akathistos, ossia l’inno di lode alla Madre di Dio tipico della tradizione liturgica della Chiesa di tradizione bizantina.

Mercoledì 14 maggio, ultimo giorno del pellegrinaggio giubilare delle Chiese orientali, alle ore 10 in Aula Paolo VI si e’ svolta l'udienza con Papa Leone, quindi si e’ tornati in San Pietro per una divina liturgia in rito bizantino che si terrà alle 14 e sarà guidata dalle seguenti Chiese: greco-cattolica melchita, greco-cattolica ucraina, greco-cattolica romena, insieme con le altre Chiese sui iuris di rito bizantino.


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