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domenica 31 marzo 2024

Storia del Cristianesimo

(Buona Pasqua ai Lettori)

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Brevi Riflessioni n. 12
L'Iconografia bizantina non rappresenta mai il momento in cui Cristo esce dal sepolcro ma ce lo mostra risorto,  con il corpo glorioso, mentre infrange le porte degli inferi.

La Liturgia bizantina della domenica di Pasqua è molto suggestiva e riprende il tema dell'Icona: la Chiesa è chiusa, immersa nelle tenebre, e il sacerdote bussa per tre volte dall'esterno con la croce, dicendo: "Aprite le porte al Signore delle potenze, al re della gloria". Dall'interno qualcuno fa un grande strepitio di catenacci e ferraglia per esprimere una certa resistenza, e infine apre.

La Chiesa è illuminata e profumata di incenso, al centro, sul leggio davanti all'Iconostasi, è esposta l'Icona della Discesa agli Inferi. Essa mostra ai fedeli radunati nella notte pasquale Cristo che, impugnando la Croce, scardina le porte degli Inferi e strappa dalle tenebre i progenitori  Adamo ed Eva, e con loro tutti i giusti dell'Antico Testamento.

Cristo tiene in mano "il documento scritto della nostra condanna", detto chirografo (cioè elenco dei morti), "le cui condizioni ci erano sfavorevoli" (Col. 2,14). Nella terra si apre una voragine come nel paesaggio dell'Icona del Battesimo di Gesù nel Giordano. La nera cavità ricorda quella in cui il Bambino Gesù viene deposto in fasce nell'icona della Natività, e richiama anche l'immagine di Giona rimasto tre giorni nel ventre del grosso pesce.

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Piccolo glossario in uso nelle Chiese di tradizione bizantina

22) Deesis: "intercessione" della Madre di Dio, degli apostoli e dei santi presso il trono di Cristo.

23) Diacono: serve la Liturgia, vestito con stikarion e orarion.

24) Diakonikon: piccola sacrestia dietro l'iconosatasi, a destra dell'altare.

25) Discos: patena dove si dispone il pane eucaristico (artos) in piccole frazioni (melismos).

26) Dodekaorton: (in russo prazoniki): dodici grandi feste dell'anno liturgico bizantino. Le feste despotike, cioè di prima classe, sono precedute da un giorno di vigilia (preortia), sette di dopo festa (meteortia) e un ottavo giorno  di congedo (apodosis).


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