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martedì 12 marzo 2024

Beni culturali

Amare la propria terra ed i suoi simboli

 E’ valore e intento consolidato nella coscienza civica di qualunque comunità che i beni storico-culturali, se adeguatamente ripristinati e poi saputi presentare agli amanti della Storia e dell’Arte, contribuiscono a elevare l’offerta culturale di un territorio e -nel contempo- a rafforzare l’identità e l’orgoglio delle radici della popolazione che su quel territorio vive.

Sono beni culturali le cose immobili e mobili che
presentano interesse artistico, storico, archeologico
o etnoantropologico
. Dai musei alle biblioteche,
a monumenti, parchi e manoscritti rari. I beni culturali
sono di diversa tipologia e diversa proprietà:
pubblica, dello stato o di enti territoriali, o di proprietà
privata.


  Gli stessi beni-storico-culturali, allo stesso tempo rappresentano un fattore determinante di accoglienza e di richiamo per il visitatore e sopratutto per gli appassionati della Storia.

 Il succo di quanto da noi brevemente accennato, lo si è potuto cogliere nei trascorsi decenni preparatori e poi di attivazione dell’Antiquarium di Contessa Entellina. Esperienza collettiva ultradecennale che ha condotto poi all’apertura dell’Antiquarium locale dedicato al prof. Nenci.

  Sarebbe soddisfazione comunitaria se quell’Antiquarium, in qualunque sede fosse sistemato o risistemato, tornasse alla fruizione pubblica, dal momento che gli anni di sospensione ormai appaiono ai profani piuttosto eccessivi. 

  Un amico sostiene che esso sia stato definitivamente chiuso. Ci piacerebbe in proposito conoscere di più. 

Le spese dei comuni per la valorizzazione della cultura

Sappiamo tutti che le risorse pubbliche non sono mai sufficienti in relazione ai bisogni pubblici da soddisfare. Per la "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali" i comuni -che possono- dispongono nei loro bilanci di una specifica sezione.  Questa è divisa in due voci: "Valorizzazione dei beni di interesse storico" e "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale".

La prima comprende le spese per tutela, sostegno, ristrutturazione e manutenzione di beni di interesse storico, artistico e culturale, oltre che del patrimonio archeologico e architettonico. Qui rientrano pure gli investimenti per la ristrutturazione di biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie d’arte, teatri e luoghi di culto (se di valore e interesse storico).

La seconda riporta le spese per la regolamentazione delle strutture culturali (musei, biblioteche, gallerie d’arte, teatri, sale per esposizioni, giardini zoologici e orti botanici, acquari, arboreti, etc.).



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