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lunedì 25 marzo 2024

Beni Culturali (8)

Dal mondo pagano al mondo cristiano

 Apprezzare i simboli, provare a leggerli 

Ritorno degli esploratori
navata centrale-V secolo
S. Maria Maggiore
Il passaggio del Mar Rosso
-mosaico metà V secolo-
S. Maria Maggiore
Mosaici nella Basilica di S. Maria aggiore, in Roma.

All'inizio dell'era cristiana (tra il II ed il V secolo) i cristiasni si posero l'interrogativo se e come raffigurare il Cristo. 

Era stato formulato il "dogma" (=verità rivelata da Dio e, come tale, proposta dalla Chiesa, perché sia da tutti accettata: in quanto verità soprannaturale, credibile, ma non giustificabile per la mente umana), secondo cui Cristo, vero Dio e vero uomo, partecipa della natura divina e di quella umana, riunite in una sola persona.

Una delle basiliche più antiche in Italia è quella di Santa Maria Maggiore (metà del IV secolo) e conserva all'interno l'aspetto originario, sia pure con aggiunte del XIII secolo. Al soffitto sono inquadrati pannelli musivi. Le pareti dell'edificio riportano un numeroso repertorio di icone che rievocano storie dell'Antico e del Nuovo Testamento ed alcune ispirate dai Vangeli apocrifi. Il tutto risalente al V secolo.

Nel mosaico coesistono due
scene dello stesso episodio della
ospitalità di Abramo.
1) Quando gli angeli appaiono tutti e tre
insiemebad Abramo che si inchina per
salutarli con un ampio gesto della mano.
Il visitatore centrale è l'unico circondato
da una mandorla.
2) A sinistra c'è la casa del patriarca.
Sara prepara tre pani e Abramo reca ai
visitatori un agnello.
 

 

Abramo e Melchisedec
prima metà V secolo
S. Maria Maggiore


Le raffigurazioni, nei luminosi fondi dorati lungo la navata attengono le vite di Abramo, Giacobbe, Mosè, Giosuè disposti all'interno di paesaggi naturalistici.

Nell'Ospitalità di Abramo (a dx) sono stati riuniti due diversi momenti del racconto biblico, che si sviluppa su livelli sovrapposti all'interno di uno sfondo comune, appena turbato dal variare  delle proporzioni  dei personaggi.

Alcuni elementi come la fronda dell'albero e il tetto della casa, sconfinano nella scena soprastante, senza tuttavia turbare l'organicità spaziale. Nel registro inferiore lo spazio viene delimitato dai piani inclinati di due tavoli  che guidano le linee prospettiche della composizione e danno il senso della profondità.

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