Non è facile leggere, interpretare i giorni che attraversiamo (6)
Anche a Contessa, come nel resto del pianeta, il 2020 sarà ricordato (lo speriamo) come l’anno della pestilenza, del Coronavirus, anche se, per la verità, si ha la sensazione che in tanti si sono dimenticati dei tanti (in relazione all’inconsistenza della popolazione) che hanno perso allora la vita.
Allora, nel corso dell’epidemia, si pensava che il corpo sociale, che l’animo di chi sarebbe rimasto ne sarebbe uscito migliorato. Migliorati sul piano della conoscenza del male ne siamo sicuramente venuti fuori; la scienza ci ha spiegato che all’origine c’è un virus che transita da animali (pipistrelli, zecche, babbuini …) ad altri animali, compreso in quello che scientificamente viene definito Homo. Gli esperti parlano ancora di zoonosi, malattia infettiva che passa dagli animali-animali agli animali-umani.
In una interessante lettura apprendo che le malattie infettive, virali, a Contessa come in ogni parte del pianeta, proliferano quando nel pianeta, in ogni angolo di esso, crescono gli sconvolgimenti dovuti ai quasi nove miliardi di esseri umani (famelici) che così facendo alterano gli equilibri. Quelle malattie non sono altro che la reazione, il tentativo di eliminarci per i mali e le follie che l’Homo sapiens produce all’equilibrio della Natura.
A che serve rievocare, sia pure con mestizia, i morti delle pandemie, se non cambiamo gli stili di vita?
E però non scordiamoci di quei tanti contessioti che a causa di quella zoonosi ci hanno lasciato.
Nessun commento:
Posta un commento