Marzo mese della
poesia
I poeti, i veri poeti, non hanno paura.
Non temono le sfide, i cambiamenti, le novità.
Non temono i mari agitati, l’ignoto.
Alle paure reagiscono con le parole, con la
forza dei loro versi, e se sono in difficoltà ricorrono
ai versi dei grandi poeti del passato, al loro
spirito. Per questo, i poeti non hanno paura.
Non si preoccupano di intelligenze artificiali,
algoritmi, supercomputer. Affrontano il
quotidiano con i loro fogli bianchi, armati
di penne e matite sapienti.
Il mondo ha bisogno dei poeti. Ha bisogno del
loro sguardo, del loro coraggio e talvolta delle
loro provocazioni. Mai come in questa stagione
abbiamo bisogno della voce dei poeti.
Non ci sono parole per consolare il dolore delle
madri che perdono i figli in guerra, dei figli che
perdono i padri. Non ci sono parole. Il sangue dei
conflitti non si può lavare, resta con tutta la sua
follia assassina. Il canto dei poeti serve a ricordarci
l’orrore della guerra, ad asciugare un po’, almeno
un po’, le lacrime. Ad accendere piccole luci di
speranza.
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