Crispi fra i promotore della spedizione dei Mille
Era il mese di Luglio 1859 ed un certo Manuel Pereda, con passaporto argentino, sbarca nel porto di Palermo. In realtà era Francesco Crispi che si era fatto tagliare i baffi e portava grandi occhiali. A Palermo incontrò i suoi fidati amici e si informò su molti aspetti, vicende e situazioni della città e del territorio. Non stette che pochi giorni in città e ripartì alla volta di Londra dove rese dettagliate informazioni a Mazzini.
Intanto il Piemonte aveva, con l'aiuto di Napoleone III, sconfitto a Villafranca nel corso della seconda guerra d'Indipendenza l'Austria ed aveva incorporato la Lombardia nel Regno di Sardegna dei Savoia ed a Napoli, a Re Bomba (Ferdinando) era succeduto il figlio, figura non proprio all'altezza del ruolo, Franceschiello.
In questo contesto si sviluppò il quadro tratteggiato da Crispi a Mazzini, ma su cui egli stesso cominciava a sviluppare percorsi alternativi a quelli del patriota genovese. Crispi che fino ad allora aveva immaginato una Sicilia autonoma dalla Napoli borbonica fu dopo la visita nell'Isola sostanzialmente rinunciatario rispetto alla tradizione autonomistica. Qualcosa di diverso aleggiava effettivamente in giro ed in Ottobre egli tornò nuovamente in Sicilia e dal momento che i patrioti locali stavano lavorando su un disegno "grande" e "segretissimo" non vollero incontrarlo per evitare rischi e compromettersi. Dalla Sicilia si propose di recarsi in Piemonte dove in effetti qualcosa andava sviluppandosi pure lì. Per raggiungere Torino dovette fare un percorso di sicurezza amplissimo recandosi prima in Grecia, ad Atene, per puntare poi attraverso Malta, e senza mai alzarsi dalla cuccetta, a Barcellona e finalmente a Genova. Qui si incontra con Farini (medico, storico, uomo politico e patriota), allora goverrnatore delle province emiliane ribellatesi al Papa, e con lui elabora il piano per la spedizione in Sicilia da affidare a Giuseppe Garibaldi, previo intesa sviluppata da Farini con i Savoia.
L'idea della spedizione garibaldina è, di fatto, nata nella mente e nell'audacia dell'arbereshe Francesco Crispi.
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