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domenica 25 maggio 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno


GIOVANNI
9 1-38
​una cosa sola so
1 E, passando, vide un uomo ​cieco dalla nascita. 2 ​E gli chiesero i suoi discepoli ​dicendo: Rabbì, chi peccò, ​lui o i suoi genitori, per essere nato cieco? 3​ Rispose Gesù: Né lui peccò né i suoi genitori, ma affinché si manifestino ​le opere di Dio in lui. 4​ Noi bisogna che operiamo le opere di chi mi inviò mentre è giorno; viene la notte, quando nessuno può operare. 5 ​Finché sono nel mondo, sono luce del mondo. 6​ Dette queste parole, sputò a terra ​e fece del fango con lo sputo ​e unse con il suo fango sugli occhi 7​ e gli disse: Va’, lavati ​alla piscina di Siloe ​– che si traduce: inviato–. Andò dunque e si lavò e venne che ci vedeva. 8 ​Allora i vicini e quelli che lo vedevano prima che era mendicante ​dicevano: Costui non è forse quello che sedeva e mendicava? 9​ Alcuni dicevano: ​È lui. ​Altri dicevano: ​Proprio no, ma gli somiglia. Quegli diceva: Io sono!


10​ Gli dicevano allora: Come mai ti si sono aperti gli occhi? 11 ​Quello rispose: Quell’uomo, chiamato Gesù , fece del fango e unse sui miei occhi e mi disse: Va’ a Siloe ​e lavati! Andato dunque e lavatomi, ci vidi. E gli dissero: Dove è quello? ​Dice: ​Non so. 13 Lo conducono dai farisei, quello (che) una volta (era) cieco. 14​ Era infatti sabato il giorno ​in cui Gesù fece il fango ​e aprì i suoi occhi. 15 ​Allora di nuovo lo interrogavano ​anche i farisei ​come ci avesse visto.


​Egli rispose loro: ​Fango pose sui miei occhi, ​e mi lavai ​e ci vedo. 16 ​Dicevano allora alcuni farisei: ​Non è da Dio quest’uomo, ​perché non osserva il sabato. ​Ma altri dicevano: ​Come può un uomo peccatore fare tali segni? ​E c’era divisione tra di loro.
17​Allora dicono di nuovo al cieco: ​Che dici tu di lui, ​che aprì i tuoi occhi? 
​Egli disse: ​È un profeta.
18 ​Allora i giudei non credettero riguardo a lui che fosse cieco e ci avesse visto, fino a che non chiamarono ​i genitori di colui che aveva cominciato a vedere. 19​ E li interrogarono dicendo: ​È questo il vostro figlio, ​che voi dite che è nato cieco? ​Come mai ora ci vede? 20​ Risposero allora i suoi genitori ​e dissero: Sappiamo che costui è nostro figlio ​e che è nato cieco. 
21 ​Com e mai ora ci veda, non sappiamo, ​né chi gli aprì gli occhi, noi non sappiamo. ​Interrogate lui: ​ha l’età, parlerà lui di sé.
22​ Queste cose dissero i suoi genitori ​perché temevano i giudei; già infatti si erano accordati i giudei ​che venisse espulso dalla sinagoga chi lo confessasse (come) Cristo. 
23 ​Per questo i suoi genitori dissero: ​Ha l’età, ​interrogate lui.
24​ Allora chiamarono per la seconda volta ​l’uomo che era cieco ​e gli dissero: ​Da’ gloria a Dio! ​Noi sappiamo ​che quest’uomo è peccatore. 
25 ​Quegli allora rispose: Se è peccatore, non so; una cosa sola so:​ essendo cieco, ​ora ci vedo.
26​ Gli dissero allora: Che ti fece? ​Come aprì i tuoi occhi ? 27​ Rispose loro: 
​Già ve (lo) dissi ​e non ascoltaste. ​Perché di nuovo volete ascoltare? ​Volete forse pure voi ​diventare suoi discepoli? 28​ Allora lo ingiuriarono ​e dissero: Tu sei discepolo di quello, ​noi siamo discepoli di Mosè. 
29​ Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ​costui invece non sappiamo 
​da dove è. 30 ​Rispose l’uomo ​e disse loro: ​In questo infatti è lo straordinario, ​che voi non sapete da dove è, ​e aprì i miei occhi! 
31 ​Sappiamo che Dio non ascolta dei peccatori; ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, questi lo ascolta. 32​ Mai si ascoltò ​che uno abbia aperto ​gli occhi di un cieco nato! 
33 ​Se questi non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla. 34 ​Risposero e gli dissero: ​Sei nato tutto nei peccati, proprio tu insegni a noi? E lo espulsero fuori. 35​ Ascoltò Gesù ​che egli era stato espulso fuori ​e, incontrandolo, disse: Tu, credi nel Figlio dell’uomo? 36​ Rispose quello e disse: ​E chi è, [Signore,] affinché creda in lui? 37​ Disse a lui Gesù: ​E lo vedi: ​colui che parla con te ​è lui stesso. 38​ Ora egli disse: Credo, Signore! 
​E lo adorò. 39​ E disse Gesù: Per un processo io venni in questo mondo, 
​affinché quelli che non vedono ​vedano ​e quelli che vedono ​diventino ciechi. 40​ Ascoltarono queste cose  [alcuni] dei farisei   che erano con lui, e gli dissero: ​Siamo forse ciechi anche noi ? 41​Disse loro Gesù: Se foste ciechi, non avreste (alcun) peccato; ma adesso (che) voi dite: Vediamo!​il vostro peccato dimora.
Brano del Vangelo di Giovanni proclamato nelle Chiese di rito bizantino in questa domenica
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una cosa sola so

L’ex cieco parte -per rispondere a chi lo interroga- da una constatazione: non ci vedeva ed ora ci vede. Egli inoltre fonda la sua logica su un principio acquisito con l’esperienza: è meglio vedere che non vedere. 
E' evidente, seguendo le sue risposte, che gli va bene la sua nuova identità di uomo libero e integro, di rinato alla luce. 

Partendo da un fatto concreto e da un principio evidente, quest’uomo semplice mette in crisi l’autorità dei capi farisei e la loro impalcatura ideologica, giungendo a una nuova immagine di chi è, e deve essere, un uomo libero. 
L’importante è partire dalla realtà, non dalle verità indubitabili (il sabato nessuno può impastare del fango), che indubitabili lo sono perchè fanno comodo a chi detiene il potere, e pertanto devono sempre apparire agli occhi di chi le subisce verità assai sospette e dubbie. 

Quest'uomo semplice, che dovrebbe rappresentare tutti gli uomini liberi e veri, ci insegna che tutto ciò che ancora oggi ci viene presentato dai potenti, dai governi,  come indiscutibile perchè ... i trattati, la legge, la carta costituzionale etc. etc. etc. ---, è invece sempre da discutere, per vedere se possiede o meno un fondamento. 
Per questa via se è cosa vera, guadagna in credibilità; se è falsa, si smaschera. 
In genere invece, ancora oggi, sia nelle religioni che nei partiti politici (sic !), almeno da parte di chi è ottuso, si nega ciò che non corrisponde alle proprie idee. 
Ciò avviene anche nelle discussioni tra le persone: si tengono fermi i propri principi; se poi i fatti non corrispondono, peggio... per i fatti! 
Da questi presupposti: quante visioni sclerotiche della verità !!

Le nostre ideologie, le nostre credenze, le scambiamo con le nostre certezze; certezze che -a guardare bene- coincidono con i nostri privilegi acquisiti, che non sempre è detto siano puliti.

Quale, quindi, il messaggio che tiriamo fuori dal brano ?​
Ogni discussione per essere onesta su religioni e dottrine, su partiti e ideologie, deve innanzi tutto iniziare smontando i pregiudizi e guardando oggettivamente la realtà, discernendo tra ciò che fa crescere l’uomo verso una maggior libertà e ciò che invece lo opprime.

Solo così possiamo ammettere di possedere la vista; se non siamo capaci di vedere la realtà è palese che siamo "c-i-e-c-h-i". Ed il mondo, purtroppo. è pieno di ciechi (che non vogliono vedere).

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