Il Magistrato Raffaele Cantone guiderà una task force contro gli incidenti stradali
PAOLO FERRERO, segretario Rifondazione Comunista
Giuste contestazioni a Matteo Renzi; è scandaloso che si continui a sostenere un'opera 8L'Expo) che è prima di tutto un sistema di tangenti
MATTEO RENZI, premier
"Voglio confermare alcuni impegni che il governo ha preso. Siamo assolutamente certi che l'Expo sia una strepitosa opportunità anche per il tema che è stato scelto".
CARLO ALBERTO TREGUA, direttore de QdS
Il nodo dell’arretratezza del Paese, ma ancora più intricato quello del Sud, riguarda la burocrazia più velenosa della Piovra. I suoi tentacoli sono penetrati in tutti i servizi pubblici che dovrebbero essere resi ai cittadini dalle istituzioni nazionali, regionali e locali.
Con i tentacoli si è diffusa un’estesa corruzione. Non c’è giorno in cui i magistrati non arrestino questo o quell’uomo politico o ex uomo politico, questo o quel burocrate o ex burocrate, questo o quel faccendiere in combutta col burocrate o col politico.
La burocrazia si è ridotta in queste penose condizioni perché da decenni il personale non è selezionato. Pochissimi sono dirigenti e impiegati entrati a suo tempo per concorso. Non che la raccomandazione non fosse presente in quelle selezioni pubbliche, previste dal comma 3 dell’articolo 97 della Costituzione. In ogni caso la selezione c’era e i candidati bravi riuscivano a superarla e a immettersi nei ruoli con onore.
Lo scempio sindacale del livellamento al basso delle attività pubbliche ha creato il disastro che stiamo vivendo.
Con i tentacoli si è diffusa un’estesa corruzione. Non c’è giorno in cui i magistrati non arrestino questo o quell’uomo politico o ex uomo politico, questo o quel burocrate o ex burocrate, questo o quel faccendiere in combutta col burocrate o col politico.
La burocrazia si è ridotta in queste penose condizioni perché da decenni il personale non è selezionato. Pochissimi sono dirigenti e impiegati entrati a suo tempo per concorso. Non che la raccomandazione non fosse presente in quelle selezioni pubbliche, previste dal comma 3 dell’articolo 97 della Costituzione. In ogni caso la selezione c’era e i candidati bravi riuscivano a superarla e a immettersi nei ruoli con onore.
Lo scempio sindacale del livellamento al basso delle attività pubbliche ha creato il disastro che stiamo vivendo.
TIZIANA PARENTI, già magistrato della Procura Milanese, del pool "Mani Pulite"
"La corruzione, un fenomeno trasversale che non può escludere nessuno"
Oggi la politica è più debole di quello che era vent’anni fa. Prima c’era una stabilità di punti di riferimento, cioè dei partiti e dei leader. Oggi, i punti di riferimento sono provvisori, mancano i grandi leader e i partiti si sgretolano. Sono caduti quei puntelli e non c’è più niente di tutto questo. Anche i personaggi che si avvicendano sulla scena, a parte casi clamorosi, sono personaggi un po’ provvisori. Non vedo grandi strateghi, grandi leader che hanno una storia. Tutto questo incide anche sulle modalità di corruzione.
Proprio la provvisorietà che caratterizza questi leader li rende ancora più facili a pericolose condiscendenze verso pratiche poco trasparenti. Lo fanno per rimanere a galla, perché non hanno una forza propria. Per questo hanno bisogno di ricorrere a lobby, a giri di clientele. Certamente c’è un rinnovarsi di situazioni già viste, ma con soggetti senza un grosso “peso specifico”.
-Tangentopoli è stata una mera illusione e la burocrazia è rimasta intatta. Si volle far credere che si era concluso il problema. Ma, il problema è profondo e affonda le radici nella società italiana che rende quasi sempre impossibile arrivare con i meriti propri, e questo vale per gli individui come per le imprese. Se qualcuno cerca di essere onesto, ma davanti si trova una schiera di disonesti che cercano di fregarlo ha poche alternative: se ne va o si accontenta di cose residuali. Oppure si adegua. È una lotta impari, sleale.
-Tangentopoli è stata una mera illusione e la burocrazia è rimasta intatta. Si volle far credere che si era concluso il problema. Ma, il problema è profondo e affonda le radici nella società italiana che rende quasi sempre impossibile arrivare con i meriti propri, e questo vale per gli individui come per le imprese. Se qualcuno cerca di essere onesto, ma davanti si trova una schiera di disonesti che cercano di fregarlo ha poche alternative: se ne va o si accontenta di cose residuali. Oppure si adegua. È una lotta impari, sleale.
Nessun commento:
Posta un commento