Cinquantasei anni, condannato per avere favorito la Mafia, riscuote in galera il vitalizio di €. 6.000,oo al mese da parte di Mamma Regione.
Su tutto il pianeta il caso di Salvatore Cuffaro verosimilmente apparirà unico.
Ed invece no.
In Sicilia di politicanti condannati che ricevono in età "non pensionabile" il vitalizio di Mamma Regione sono in tanti. D'altronde a legiferare, a pensare a se stessi, sono i politicanti medesimi. Le leggi le fanno su misura per se stessi, immaginando che in età ancora giovane possono pure finire in galera.
Cuffaro, in galera per favoreggiamento aggravato alla Mafia, riceve l'assegno mensilmente. Come lui, condannati che riscuotono il vitalizio da Mamma Regione, ci sono l'ex assessore regionale Udc Vincenzo Lo Giudice (condannato a 9 anni -con pena già scontata- per associazione di stampo mafioso). Pure lui durante la detenzione ha riscosso poco meno di €. 6.000,oo mensili.
A giustificare la regolarità di simili vergogne è Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars, per combinazione pure lui Udc.
La sua tesi è che l'Ars ha recepito il decreto Monti che prevede la sospensione del vitalizio solo se il beneficiario ha commesso reati contro la Pubblica Amministrazione.
Tesi poco gradita alle orecchie di chi deve arrivare a 66 anni per ricevere una pensione di gran lunga inferiore a quei 6.000,oo euro. Poco gradita in quanto il "vitalizio" non è stato legiferato a Roma ma a Palazzo dei Normanni, dagli attuali beneficiari, che sono tantissimi.
Il Vitalizio ricco e grosso (con criteri, misure e condizioni) è stato legiferato a Palermo da politicanti che guardavano, mentre legiferavano, alla loro posizione personale.
Vergogna !
Dice Rosario Crocetta: "Non amo parlare dei miei predecessori, la questione può essere discussa come metodo generale, non amo gli attacchi alle persone. In ogni caso è l'Ars che deve legiferare su questo argomento. La questione che è stata sollevata non riguarda il Presidente della Regione o il governo, che non hanno alcun potere in merito".
Il M5S accusa tutti indistintamente i partiti di aver bocciato il loro emendamento che -a suo tempo- estendeva il blocco del vitalizio a tutti i deputati condannati per reati di mafia (= Forza Italia, Nuovo Centro-Destra, Megafono, Partito Democratico, Udc, Pid, Mpa).
Adesso pure Raciti, segretario del Pd-Sicilia, e con lui il Pd-Nazionale, ammettono che i vitalizi vanno bloccati in caso di reati di mafia commessi dai beneficiari. Se serve -sostengono- voteranno una legge apposita.
A noi non resta che bollare di inconcludenza tutta la classe politica italiana; la stessa che approva la legge Fornero portando il pensionamento della gente a 66 anni e mantenendo i privilegi a chi giorno dopo giorno affossa ed offende questo paese.
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