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martedì 20 maggio 2014

Hanno detto ... ...

MARCO CASTELNUOVO, caporedattore de La Stampa
Ha cercato di presentarsi bene, camicia bianca giacca blu, senza urlare, senza dire parolacce, senza lasciarsi andare a battute. Ma poi non ce l’ha fatta. Urlare è il suo argomento. È l’attore che recita Casaleggio. Come esce dalla parte, cade. Casaleggio no.
Alcune frasi volevano essere battute, ma non facevano ridere e resteranno scolpite (“Cosa farete in Parlamento? Non mi interessa” oppure “se vinciamo? Il governo deve andare a casa. Se perdiamo? Ne prendo atto”). Tiene le distanze da Vespa, cui pure dà del Tu è insieme al quale recita una parte in commedia, ma poi, proprio allo sfumare della trasmissione, si dà il cinque con lui. Sfrontato.

MATTIA FELTRI, giornalista de La Stampa
Come al solito in pieno orgasmo oratorio: non si ferma mai, elude le domande, infila gag e minicomizi, inventa percentuali, nemici, autostrade a 15 corsie. Vespa se lo lavora col minimo sforzo di un “ma dai, su”.

MARIO CALABRESI, direttore de La Stampa
Grillo funziona al massimo quando può esondare, travolgere tutto, anche la logica e l’italiano. Ma davanti ai “Su dai...” di Vespa e alle punzecchiature lo si è visto annaspare. Grillo ha fatto un grande regalo a Vespa: lo ha ringiovanito. Il conduttore è quello che ci ha guadagnato di più.

BEPPE GRILLO, leader M5S
Sull'euro decida il popolo e non questi quattro coglionetti




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