Lungo
la strada che da Contessa porta verso S. Maria del Bosco, ad Est del centro abitato di Contessa, sulla destra
sorge una cappella dedicata a S. Rosalia.
Una
volta la strada era coperta in parte in
pietra ed in parte era invece in terra nuda e vicino alla cappella non vi
sorgevano edifici, solo in alto, in cima alla collina, una casolare
abbandonato, che chiamavano “Shpia zonjës Marianinës” (Casa della signora
Marianna). Oggi invece vi sorgono alcune case nuove, la strada é stata
asfaltata fino alla contrada “Tarmaggio”, il terreno che circonda la cappella
recentemente é stato sistemato con viali, panchine, aiuole, alberi e fiori, con
l’intento di creare un giardino pubblico, un ambiente accogliente per le
persone che vogliono sostarvi.
La
chiesa é stata costruita alla fine del secolo scorso a cura e spese
principalmente di Viviani Epifanio fu Giuseppe, che con atto notarile del 18 settembre la cedette in perpetuo ed
irrevocabilmente alla parrocchia latina di Contessa Entellina.
Prima
che fosse costruita l’attuale cappella, poco distante sorgeva anticamente una
nicchia dedicata a S. Rosalia, la cui immagine era dipinta su otto mattoni di
terracotta. Tale nicchia andò in rovina verso il 1846 per incuria e fu
ricostruita dal parroco latino don Leonardo Lala.
Essendo
andata in rovina anche questa nuova cappella nel 1884, il predetto Viviani fece costruire una cappella più grande, poco
distante ed in una posizione più stabile della precedente.
La
nuova chiesa fu dotata di campanile con due campane, fu costruita una nicchia
sopra l’altare per custodire la nuova statua di S. Rosalia, il pavimento fu
coperto di mattoni di marmo. Un cancello di ferro ad aste fu posto come porta
esterna.
La
chiesa é dotata anche di un fercolo per portare in processione la statua di S.
Rosalia. Nella stessa processione viene anche portata la statua di S. Antonio,
solitamente nel mese di giugno.
Nel
contratto di cessione sopra citato furono stabiliti alcuni obblighi a carico del
parroco della chiesa latina: celebrare ogni anno due messe solenni (il
15 luglio, preceduta dalla recita del rosario per 15 giorni, ed il 4 settembre, preceduta da una novena).
Lo
spiazzo che sorge davanti alla cappella,
nei secoli passati, veniva usata come aia per battere le messi e quelli
che ne usufruivano spontaneamente facevano una offerta, da utilizzare per
tenere accesa una lampada notturna nella chiesa di Santa Rosalia.
Con
l’avvento delle trebbiatrici da alcuni decenni ormai non si rinnova più sullo
spiazzo di S. Rosalia l’antico rito della trebbiatura delle messi fatta con i
muli: un aspetto del mondo e del lavoro rurale che la tecnologia ha fatto
sparire per sempre.
Sembra
inoltre che le tradizioni religiose legate alla cappella di S. Rosalia (messe
solenni, quindicina e novena di preghiere) da qualche anno non sempre si
ripetono con la puntualità e la partecipazione del passato. In tempi
recentissimi sembra che sia emerso un parziale recupero e ripristino del
rosario particolare, recitato durante la novena e la quindicina di luglio,
rosario ancora conosciuto da molte persone adulte o anziane. A questo
appuntamento di preghiera in passato partecipavano molti fedeli, soprattutto
ragazzi e giovani.
Questa
breve presentazione sarà integrata con altri testi che riguardano
principalmente storia, tradizioni, chiesa, statua, festa e quartiere di S.
Rosalia.
(S.
Rosalia a Contessa Entellina - Parte I)
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