Chi ama la pace -che in Europa regna da settanta anni-, la crescita socio-economica e la civiltà il 25 maggio non può che recarsi alle urne e votare per i partiti che esplicitamente puntano al superamento del passato nazionalista e mirano al processo sempre più stretto di integrazione europea.
Iniziamo un percorso storico che ci conduca asi giorni nostri
Sappiamo bene come si concluse nelle macerie e nella miseria di milioni di europei la seconda guerra mondiale che per l'Italia e la Germania era iniziata sotto le insegne nazi-fasciste:
-Asse Roma-Berlino del 25 ottobre 1936
-Patto anti-Komintern del 6 novembre 1937
-Patto d'acciaio del 22 maggio 1939
e poi ... il rovesciamento dell'8 settembre 1943, la dichiarazione di guerra al Terzo Reich del 13 ottobre 1943 presentata dal governo Badoglio, la co-belligeranza dell'Italia con gli Alleati (che non salvò l'Italia dall'essere trattata come la Germania, costretta alla resa incondizionata).
L'Italia si confermò allora, agli occhi dei tedeschi, come la solita miserabile "voltagabbana", collaudata dal rinnegamento della "Triplice Alleanza" (1882) a favore dell'Intesa Parigi-Londra nella primavera del 1915.
Ancora a guerra conclusa e fino agli anni sessanta, un italiano agli occhi dei tedeschi era era un "badoglio", un traditore.
Solo una personalità politica come De Gasperi (trentino-sudtirolese, sul crinale delle culture asburgica e italiana) poteva gettare ponti in maniera credibile verso la Germania di Adenauer.
Le relazioni diplomatiche fra Italia e Germania iniziarono nel 1951, sei anni dopo la fine della guerra.
De Gasperi puntò decisamente a rompere per sempre una tradizione politica che da Crispi a Sonnino, da Mussolini a Badoglio, conservava a livello internazionale una pessima reputazione a causa di troppe scelte caratterizzate dalla doppiezza e dal dilettantismo, dalla megalomania e dall'astuzia levantina, che ci ricorda la Grecia dei mesi scorsi (quella che truccava i bilanci).
Va riconosciuto a De Gasperi che egli ha immaginato l'unità federale dell'Europa come metodo e fine capace di salvarla da altre disastrose guerre e atta ad essere un soggetto di Storia.
Adenauer e De Gasperi, e con essi Schuman (francese), concordarono profondamente sulla medesima visione storica.
Su questi presupposti sono iniziati i primi passi verso una nuova Europa.
(segue)
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