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venerdì 2 maggio 2014

Per le elezioni europee si voterà solo domenica 25 maggio, dalle 7,oo alle 23,oo

In Italia le elezioni europee stanno diventando una specie di "regolamento di conti" sulle vicende della politica nazionale. Grillo contro Renzi, Berlusconi contro Grillo, Renzi proteso a consolidare la leadership nel paese.
Eppure le elezioni riguardano un contesto completamente diverso, o se proprio lo si vuole rapportare al contesto nazionale, si tratta -con le elezioni- di costruire un grande contesto sovra-nazionale dove la visione e la prospettiva del ragionare vanno allargate. 
Si tratta di dover abbandonare il ragionare "simil-paesano" per approdare ad una visione di equilibri sovranazionali, mondiali.

Attualmente l'Europa è governata dai governi di centro-destra. Il presidente della Commissione Europea negli ultimi anni è stato il portoghese Barroso, il quale è l'uomo proposto a quell'incarico dai partiti del centro-destra dei paesi aderenti all'Unione. 
Tutti i partiti del centro-destra europeo nel Parlamento di Strasburgo costituiscono il P.p.e. (Partito popolare europeo).
Di contro tutti i partiti del centro-sinistra dei ventisette paesi aderenti all'Unione si ritrovano come membri del Pse (Partito socialista europeo).
Sono queste due formazioni che si contendono il governo dell'Europa per i prossimi cinque anni. 
Esistono altri gruppi politici minoritari, dai liberaldemocratici agli euro-scettici che tuttavia lottano per avere una rappresentanza nel Parlamento senza alcuna ambizione di poterla governare.

I socialisti, il cui candidato a guidare l'Unione è Martin Scultz, sperano di poter disarcionare dalla guida di Bruxelles la lunga predominanza dei popolari, i quali al posto di Barroso, il 25 maggio, presentano come candidato Jean-Claude Juncker.
Nel Parlamento uscente i Popolari hanno potuto contare su 213 deputati mentre i socialisti su 208.
I numeri delle altre formazioni sono ben lontani da questi livelli. 
In buona sostanza Popolari e Socialisti si contendono la guida dell'Europa per il semplice motivo che essi hanno presenze politiche in tutti i 27 paesi dell'Unione. Non è così per la formazione di Grillo o Le Pen (Francia) che raccolgono voti in uno o due paesi su ventisette.

I sondaggi finora svoltisi assicurano un lieve vantaggio ai Popolari, però da un sondaggio all'altro si registra l'ascesa di Scultz.
Avremo modo di trattare le visioni "politiche" di Socialisti e Popolari che sul settore del governo dell'economia sono diametralmente opposte.

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