In Italia le elezioni europee stanno diventando una specie di "regolamento di conti" sulle vicende della politica nazionale. Grillo contro Renzi, Berlusconi contro Grillo, Renzi proteso a consolidare la leadership nel paese.
Eppure le elezioni riguardano un contesto completamente diverso, o se proprio lo si vuole rapportare al contesto nazionale, si tratta -con le elezioni- di costruire un grande contesto sovra-nazionale dove la visione e la prospettiva del ragionare vanno allargate.
Si tratta di dover abbandonare il ragionare "simil-paesano" per approdare ad una visione di equilibri sovranazionali, mondiali.
Attualmente l'Europa è governata dai governi di centro-destra. Il presidente della Commissione Europea negli ultimi anni è stato il portoghese Barroso, il quale è l'uomo proposto a quell'incarico dai partiti del centro-destra dei paesi aderenti all'Unione.
Tutti i partiti del centro-destra europeo nel Parlamento di Strasburgo costituiscono il P.p.e. (Partito popolare europeo).
Di contro tutti i partiti del centro-sinistra dei ventisette paesi aderenti all'Unione si ritrovano come membri del Pse (Partito socialista europeo).
Sono queste due formazioni che si contendono il governo dell'Europa per i prossimi cinque anni.
Esistono altri gruppi politici minoritari, dai liberaldemocratici agli euro-scettici che tuttavia lottano per avere una rappresentanza nel Parlamento senza alcuna ambizione di poterla governare.
I socialisti, il cui candidato a guidare l'Unione è Martin Scultz, sperano di poter disarcionare dalla guida di Bruxelles la lunga predominanza dei popolari, i quali al posto di Barroso, il 25 maggio, presentano come candidato Jean-Claude Juncker.
Nel Parlamento uscente i Popolari hanno potuto contare su 213 deputati mentre i socialisti su 208.
I numeri delle altre formazioni sono ben lontani da questi livelli.
In buona sostanza Popolari e Socialisti si contendono la guida dell'Europa per il semplice motivo che essi hanno presenze politiche in tutti i 27 paesi dell'Unione. Non è così per la formazione di Grillo o Le Pen (Francia) che raccolgono voti in uno o due paesi su ventisette.
I sondaggi finora svoltisi assicurano un lieve vantaggio ai Popolari, però da un sondaggio all'altro si registra l'ascesa di Scultz.
Avremo modo di trattare le visioni "politiche" di Socialisti e Popolari che sul settore del governo dell'economia sono diametralmente opposte.
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