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martedì 29 maggio 2012

Regione. Crisi e questione sociale in una realta' da sempre malagestita

Si avvicinano le elezioni e spunta fuori un progetto della Regione Sicilia, che vuole portare al tavolo della conferenza con lo Stato una norma che prevede la stabilizzazione dei 18.497 precari che lavorano nei comuni.
Si tratta del personale che da anni lavora negli enti locali e che rischia di perdere il posto: i contratti scadranno infatti il 31 dicembre 2012.
L'emendamento, che prevede una deroga al patto di stabilità - argomento delicato sul quale il governo gia' oggi ha subito un scivolone - e la proroga per un anno dei contratti nelle more della stabilizzazione, è frutto del lavoro svolto da una commissione intergruppo dell'Assemblea regionale.
 «È una norma a costo zero per lo Stato», ha assicurato il relatore Leanza, «in quanto la Regione già provvede col proprio bilancio a coprire la spesa».
Il costo è pari a 241,97 milioni di euro. La maggioranza di questi precari (14.457) ha un età compresa tra i 40 e i 50 anni.
«È chiaro che se perderanno il posto di lavoro difficilmente questi lavoratori potranno ricollocarsi», ha aggiunto Leanza.
IN CAMPO CGIL, CISL E UIL.
Il piano è sostenuto da diverse forze politiche, sociali e istituzionali: «Cgil, Cisl e Uil si sono attivate nei confronti del ministro Patroni Griffi e con l'impegno di Anci e Upi possiamo raggiungere l'obiettivo. Approvata la norma di deroga al patto di stabilita', l'Assemblea regionale la recepirà e legifererà dal punto di vista finanziario".
Per quasi 20 mila lavoratori sarebbe la fine della condizione di incertezza eterna.
Il problema e' che la deroga del patto di stabilita' per la Sicilia implica restrizioni per altre regioni.
Chi ci sta ?

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