In Sicilia, domenica e lunedì, hanno votato 531.631 elettori, pari al
47,46% degli aventi diritto. Rispetto al primo turno elettorale (15 giorni prima) la riduzione è stata del 20,11%.
A Palermo per il secondo turno ha votato solamente il 39,73%
(-23,46% rispetto al primo turno). Il Comune con la percentuale di affluenza più alta è stato Alcamo (Tp)
con il 66,42%, quello con la più bassa, invece, Palermo con il 39,73%.
Che i partiti abbiano vinto o abbiano perso in un Comune, con questi dati ricordati, emerge una verità: i siciliani, come anche il resto degli italiani, disapprovano quessti partiti, queste strutture mangiasoldi.
Nulla hanno dei partiti scuole di educazione civica, di ambiti di cultura di avanzamento sociale.
Chi oggi, 2012, frequenta una segreteria di partito di un "politicante" (purtroppo in Sicilia una persona seria, competente, ricca di valori da chiamare "politico" non esiste), avrà modo di notare anticamere zeppe di ingegneri, avvocati, commercialisti, (colletti bianchi, insomma) che devono richiedere di essere insediati in un consiglio di amministrazione, in un collegio sindacale, in una equipe di progettisti. Eppure era stata varata una legge che distingueva la politica dalla gestione.
Il politicante a tutti promette, a tutti rassicura, a tutti schiaccia l'occhio.
Il politicante non mostra di possedere "visioni", progettualità, prospettive sociali da raggiungere.
La sua unica preoccupazione è di apparire "in gamba", "furbo", mostrare di essere una persona che ci sa fare.
Proprio da questi comportamenti si coglie quanto il personaggio sia piccolo, sia inadatto al ruolo di "rappresentanza" che dovrebbe svolgere.
La gente in Sicilia ha reagito non andando a votare. Lo stesso Orlando, uscito dalle urne con oltre il 70% dei consensi dei palermitani, deve tenere conto di avere avuto il 70% di solamente il 39% degli aventi diritto. Ossia poco o nulla per autorizzare entusiasmi.
Ieri sera la Rosy Bindi in un programma televisivo sembrava una marziana venuta a cantare vittoria.
Ha comunque promesso -alla conduttrice che ha chiesto cosa il suo partito di ieri e quello di oggi abbia fatto del finanziamento pubblico- ha promesso, dicevamo, che entro qualche settimana porterà nel medesimo programma televisivo i giustificativi di centinaia e centinaia di milioni incassati negli ultimi 10 anni (dai suoi partiti).
Dichiarava pure che il finanziamento pubblico necessita di ritocchi perchè risulta già ridotto del 50% rispetto ad un indeterminato tempo, ritenuto probabilmente ideale. Di abolizione, come chiesto dagli italiani in un referendum, manco a parlarne.
Al partito della Bindy per fare cattiva politica servono decine e decine di milioni, mentre al movimento di Beppe Grillo per vincere a Parma sono serviti €. 4.600,oo.
Purtroppo con questi personaggi, con queste persone che da 30 anni siedono in Parlamento, non esiste possibilità di "ravvedimento".
Fra un anno il Parlamento sarà forse affollato di grillini. Ci auguriamo almeno che siano tutte persone serie ed oneste e che abbiano in odio la "furbizia" oggi in auge nelle segregterie dei partiti siciliani.
Più competenti dei 900 scilipodi attuali non è difficile esserlo.
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