Anche se la Regione non ha mai fatto investimenti produttiuvi,
che possano dare lavoro vero, la gente ha diritto di vivere dignitosamente.
Oggi davanti
alle Prefetture dell’Isola si sono tenuti dei presidi a sostegno dei precari
(ex art. 23).
Su questa
problematica la sensazione netta degli interessati è che i “politici”(noi
avremmo preferito scrivere i politicanti) puntano a perdere tempo e non hanno
minimamente voglia di dare risposte a migliaia di famiglie che vivono in
condizione di grande incertezza.
Ieri la
prevista seduta dell’Assemblea Regionale è andata deserta e serviranno
ulteriori giorni perché vengano assunte le necessarie decisioni conseguenti
all’impugnativa del Commissario dello Stato.
Netta è in
Sicilia che i 90 poltroni di Sala d’Ercole ormai hanno la testa altrove;
meditano se ancora esista una via credibile per abbindolare gente che porti loro in dote
i voti per poter essere rieletti e continuare così a condurre la vita del “nobile parassita”.
-i precari
degli enti locali,
-i
lavoratori dei Teatri,
-i
lavoratori della formazione professionale
-i
lavoratori dei Consorzi di ricerca ed altri ancora.
Molti
dubitano che dai “nobili parassiti” possano venire soluzioni effettive. A loro
ormai interessa che ancora per i mesi che restano prima della chiusura della legislatura
nessuno metta in discussione i 20 mila euro mensili che loro competono.
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