Un rapporto della Uil ci informa che il settore dei
politici, a tutti i livelli (statale, regionale e locale), in Italia assicura da
mangiare a 1,3 milioni di persone, la maggioranza delle quali sono
senzamestiere; solamente dalle indennità costoro percepiscono di che vivere,
non sapendo o non volendo fare altro.
Questa massa enorme di persone che vivono di “politica” costano agli altri italiani -costretti invece a lavorare- 24 miliardi di euro.
Questa massa enorme di persone che vivono di “politica” costano agli altri italiani -costretti invece a lavorare- 24 miliardi di euro.
Teniamo conto che in Italia la corruzione ha un giro
di affari che supera i 70 miliardi di euro e che la gran parte di questa montagna di
soldi finisce, pure essa, nelle tasche dei politicanti corrotti (oltre che dei
burocrati mascalzoni).
L’indignazione popolare deve esigere dal Governo tecnico
attualmente in carica di tagliare senza pietà questa uscita di
denaro pubblico, almeno del 50 per cento, con un risparmio plurimiliardario.
Per la verità, la Legge n. 191/2009 e la Legge 148/2011 avevano previsto tagli di assessori e consiglieri comunali e circoscrizionali, nonchè di una parte (minima) delle loro indennità, ma le Regioni a Statuto speciale, fra cui primeggia la Sicilia, non hanno recepito nessun taglio, perchè la pressione clientelare e parassitaria di chi pascola nel torbido prato della partitocrazia e del malaffare della corruzione è talmente forte che i politicanti regionali sono ricattati e cedono alle richieste abnormi dei suddetti senzamestiere.
D’altronde anche i 90 "nullafacenti" di Palazzo dei Normanni sono pure essi (in gran parte) senzamestieri che incassano €. 20.000,oo al mese; perché quindi dovrebbero tagliare le indennità dei colleghi senza mestiere che presidiano le province ed i comuni ?
Fra di loro senzamestiere si intendono e si favoriscono.
Sono i cittadini che non tollerano più il parassitismo dei senzamestieri.
Per la verità, la Legge n. 191/2009 e la Legge 148/2011 avevano previsto tagli di assessori e consiglieri comunali e circoscrizionali, nonchè di una parte (minima) delle loro indennità, ma le Regioni a Statuto speciale, fra cui primeggia la Sicilia, non hanno recepito nessun taglio, perchè la pressione clientelare e parassitaria di chi pascola nel torbido prato della partitocrazia e del malaffare della corruzione è talmente forte che i politicanti regionali sono ricattati e cedono alle richieste abnormi dei suddetti senzamestiere.
D’altronde anche i 90 "nullafacenti" di Palazzo dei Normanni sono pure essi (in gran parte) senzamestieri che incassano €. 20.000,oo al mese; perché quindi dovrebbero tagliare le indennità dei colleghi senza mestiere che presidiano le province ed i comuni ?
Fra di loro senzamestiere si intendono e si favoriscono.
Sono i cittadini che non tollerano più il parassitismo dei senzamestieri.
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