Stamattina la Banca d’Italia, nel supplemento di finanza pubblica al bollettino statistico, ha comunicato che il debito pubblico della Repubblica italiana è salito a poco piu' 1.947,00 miliardi di euro a marzo, mentre a febbraio era al livello di a 1.926 miliardi di euro.
L'incremento non e' irrilevante.
Ad inizio anno il debito pubblico ammontava a 1.897,9 miliardi di euro. Nonostante il calo di febbraio, finora la crescita del debito resta elevata.
Volendo dire una cattiveria: cresce nella medesima consistenza del periodo berlusconiano; segno che la crisi della finanza italiana e' strutturale.
Chi parla di rallentare il rigore e' che questa debba essere la ricetta, immagina che l'Italia sia la Francia di Hollande, dove il debito pubblico e' di gran lunga meno consistente di quello italiano e dove la politica espansionistica e' piu' facilmente attivabile.
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