Dall'Epiro alla Sicilia, dalla Sicilia al Nuovo Mondo
Sfogliare l'elenco-soci della Societa' Contessa Entellina di New Orleans, dei soci di 126 anni di esistenza, e' come sfogliare lo schedario dell'anagrafe del municipio di Contessa Entellina. I cognomi non si discostano per nulla, anzi nella citta' del Golfo si ritrovano cognomi che nella terra di origine risultano da tempo estinti.
Oggi i soci sono tutti professionisti, imprenditori, uomini pubblici con ruolo di primo piano non solo nella citta' di New Orleans ma nello Stato della Louisiania. Questi uomini influenti, nei loro curriculum si fregiano della loro origine europea, come un tempo da noi ci si fregiava di presunte origini normanne, catalane, aragonesi. La cosa che colpisce e' che quei discendenti da Contessa Entellina non scrivono di essere di origine italiana o siciliana; scrivono infatti di essere di origine arbēreshē.
La citta' di New Orleans ha una significativa cronologia di sindaci, capi della polizia, magistrati, deputati che sono di origine arbēreshē.
Arbēreshē, a New Orleans, significa Contessa Entellina, una localita' siciliana magnificata in centinaia di libri storici (che sarebbe buona cosa se l'Amministrazione di Contessa Entellina si facesse carico di procurare le copie), e non solo nei libri, ma in centinaia di insegne degli esercizi commerciali della citta'.
Gli immigrati arbēreshē cominciarono ad insediarsi a New Orleans nella prima meta' dell'ottocento. Si trattava di pionieri, gente intraprendente, irriducibili ed un po' rivoluzionari che, dopo aver creato piu' di un problema alle autorita' borboniche del paese di origine scappavano alla volta dell'America, per il Texas prima e successivamente per la Louisiania, dove gia' negli anni cinquanta dell'Ottocento c'era un buon numero di contessioti.
L'arrivo in massa inzio' pero' all'indomani dell'Unita', quando tutti coloro che avevano sperato nelle promesse di una vita migliore ed avevano aiutato Garibaldi si accorsero che nel mondo dei gattopardi nulla cambiava e nulla sarebbe cambiato.
Un rivoluzionario che aveva conosciuto -a causa dei suoi intenti liberali- le carceri borboniche, Stefano Vaccaro, gia' sul finire del 1860, dopo aver partecipato all'epopea garibaldina, raggiunse i suoi amici "ribelli" che da anni risiedevano a New Orleans. Da lui, uomo intraprendente ed arrivato nel nuovo mondo senza un soldo, iniziera' una dinastia imprenditoriale fra le piu' influenti degli "States" ed dei paesi del Centro-America, Honduras in primo luogo.
Dell'impero dei Vaccaro gia' in questo Blog abbiamo pubblicato qualcosa. Vedremo nel tempo chi sono stati gli altri arbēreshē che da New Orleans hanno esteso il loro prestigio in tutti gli "States" e non nella sola Louisiania.
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