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sabato 29 ottobre 2011

Nel mondo siamo in settemiliardi di esseri umani

Se da noi, nel nostro paesino (Contessa Entellina) la popolazione diminuisce perchè la realtà è caratterizzata da sempre, sin dalla fondazione cinquecento anni fà, dall'emigrazione, nel mondo la popolazione ha raggiunto quota 7 miliardi. Un traguardo segnato ora da grandi successi, ora da passi indietro e spesso da paradossi.
Dati interessanti possono leggersi su  "Lo stato della popolazione nel mondo 2011. Il mondo a 7 miliardi: le persone, le opportunita'" dell'Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, dove sono riportati, in particolare, i trend demografici di 9 paesi significativi: Cina, Egitto, Etiopia, Finlandia, India, Messico, Mozambico, Nigeria e Repubblica ex jugoslava di Macedonia. Ognuno di questi paesi legge nelle proprie specifiche tendenze demografiche
-urbanizzazione,
-maggiori aspettative di vita
-e popolazioni in eta' produttiva in rapida espansione
-non soltanto grandi sfide,
-ma anche enormi opportunita' per trasformare il momento presente in benefici per il futuro.
Dove c'è maggiore addensamento
A) Nel 2011 il 60 % della popolazione mondiale vive in Asia (circa 4,2 miliardi di persone) e il 15 % in Africa.
B) La popolazione africana sta crescendo a un ritmo di circa il 2,3 % all'anno, un tasso piu' che doppio rispetto all'Asia (1 %).
C) Gli abitanti delle altre macro-regioni (Americhe, Europa e Oceania) assommano a 1,7 miliardi nel 2011.
Successi.
A) L'aumento della speranza di vita è balzata dai 48 anni dei primi anni Cinquanta del Novecento a circa 68 nella prima decade del nuovo secolo.
B) La mortalita' infantile e' scesa dai circa 133 decessi ogni 1000 nascite degli anni Cinquanta a 46 su mille nel periodo 2005-2010.
C) Le campagne di vaccinazione hanno ridotto la diffusione delle malattie infantili in tutto il mondo.
Ma non tutti traggono benefici da questi risultati o condividono la migliore qualita' della vita che essi comportano o dovrebbero comportare.

Molto resta da fare
Grandi disparita' continuano a esistere tra un paese e l'altro, ma anche all'interno dello stesso stato: tra uomini e donne, e tra ragazzi e ragazze, ci sono ancora disparita' di diritti e di opportunita'. Conversando con le persone che vivono e lavorano in questi 9 paesi presi a riferimento nel rapporto, si scopre subito - mettono in evidenza i curatori - che "nessun problema legato alla popolazione puo' essere studiato senza metterlo in relazione con gli altri". La vita delle persone anziane, per esempio, e' universalmente legata alle tendenze che riguardano i giovani. In molti paesi industrializzati e in via di sviluppo i giovani in cerca di lavoro migrano dalle zone rurali verso le citta' o verso altri stati per andare incontro a migliori prospettive di occupazione, spesso lasciandosi alle spalle i membri piu' anziani della famiglia, a volte privi del supporto di cui hanno bisogno per tirare avanti. In alcuni dei paesi piu' ricchi un minor numero di persone giovani si traduce in incertezza su chi si prendera' cura degli anziani negli anni a venire e paghera' per i benefici sociali di cui godono.

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