Vita domestica e vita sociale anteriore al
1968 (1)
Non c’è alcun dubbio che il terremoto del gennaio
1968, pesantemente abbattutosi nella Valle del Belice, abbia segnato un discrimine
socio-economico ed anche culturale nella vita dei comuni della nostra zona,
alle zone interne dell'isola comprese fra il corleonese, l'agrigentino ed il
trapanese. Da un modo di vita prettamente ed integralmente
‘contadino’ si è passati ad un modo di rapido apprendimento dei modelli
sociali proposti dai media e dalla televisione in particolare. Il rischio di oggi, dei nostri giorni da terzo millennio, è che ci si
scordi, non ci si preoccupi di lasciare memoria a chi verrà dopo di noi, della
società contadina.
Qualcosa lentamente cominciò a muoversi dalla
fine della seconda guerra mondiale ma in modo molto impercepibile per il sentire e l'agire collettivo, come per esempio con la riforma agraria, comunque quegli eventi pur significativi non ebbero un impatto tale da segnare un cambiamento culturale che, invece, è -a nostro modo di vedere- individuabile nell'evento sismico del 1968.
I nostri giovani, tutti -più o meno- con studi
superiori ed universitari, pensano che da noi quella che con espressione
estensiva viene chiamata "società contadina" sia cessata
nell’Ottocento come, in effetti è avvenuto in gran parte del territorio
italiano. La realtà è invece altra; fino a quarant’anni fa i nostri paesi
vivevano un tardivo medio evo che non solo non si era aperto alla "storia
contemporanea" ma -sotto certi aspetti- era lontano persino dalla
"storia moderna" che come ognuno sa comincia dal millecinquecento. In
buona sostanza poco nella vita, nell'umanità, dei contessioti era cambiato dalla fondazione
del paese, dai Cardona, fino al secondo dopoguerra del Novecento.
Con l’aiuto di tutti
coloro che lo vorranno tenteremo di tratteggiare aspetti e situazioni di un
mondo che sembra lontano ma non lo è affatto se riusciamo mentalmente a ripensare le epoche attraversate dall'uomo, dall'uomo di tutti i tempi.
Non serve a nessuno
occultare, cancellare, dimenticare un'epoca che volente o nolente ha segnato il
carattere e l'essere della Comunità ed anche in maniera più precipua di chi oggi ha più di sessant'anni. Chiunque voglia rievocare
modi, aspetti e momenti di quel mondo -che non è nè tutto da respingere nè
tutto da valorizzare- può farlo inviandoci all'e-mail del blog appunti,
memorie, articoli e documentazione.
Per aiutare la memoria
di chi allora c'era riportiamo intanto solamente alcuni flash:
-personaggi alla guida della comunità erano non più di cinque figure, sindaco, medico, parroco e maresciallo.
-le case erano riscaldate, se lo erano, dal bracere o dal 'pignateddu' di rame, dal calore del forno e delle cucine a legna in muratura.
-i cibi, l'alimentazione, erano nella quasi totalità frutto di autoproduzione, dalla pasta al pane ai condimenti.
-fonte di sostentamento per oltre il 95% della popolazione era l'agricoltura gestita con mezzi e strumenti che nonostante l'esistenza di alcuni trattori ed altre novità non si discostava -nella generalità- dai metodi in pratica all'epoca dei faraoni in Egitto.
-personaggi alla guida della comunità erano non più di cinque figure, sindaco, medico, parroco e maresciallo.
-le case erano riscaldate, se lo erano, dal bracere o dal 'pignateddu' di rame, dal calore del forno e delle cucine a legna in muratura.
-i cibi, l'alimentazione, erano nella quasi totalità frutto di autoproduzione, dalla pasta al pane ai condimenti.
-fonte di sostentamento per oltre il 95% della popolazione era l'agricoltura gestita con mezzi e strumenti che nonostante l'esistenza di alcuni trattori ed altre novità non si discostava -nella generalità- dai metodi in pratica all'epoca dei faraoni in Egitto.
Inizieremo un cammino su questi sentieri della memoria
dopo che avremo raccolto un pò di elementi da chi più ricorda e da chi più ha vissuto.
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