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domenica 16 ottobre 2011

Italia da riformare

La giustizia in Italia soffre. Funziona a rilento e non assicura, troppo frequentemente, giustizia a chi ad essa si rivolge. Taluni arrivano a sostenere che gli investitori stranieri non localizzano qui i loro stabilimenti temendo le lungaggini procedurali. La media di un giudizio in primo grado pare sia di poco meno di tre anni. Quattro anni e mezzo per il secondo grado e dieci anni per ottenere un giudizio definitivo sia nel versante civile che penale. La terapia per curare il malessere che ne deriva purtroppo non e' quella che Berlusconi propone: qua prescrizione breve, la' processo lungo e la intralci procedurali di altro genere. I giudizi pendenti sono 5,5 milioni nel comparto civile e 3,5 milioni in quello penale. Pure le cause tributarie sono parecchie: 750 Mila ( ivi comprese le 200 di noi contessioti in materiali Tarsu, 700 mila sono le cause amministrative. Un arretrato enorme che indica il grado di inciviltà del nostro Paese in quanto elimina e pregiudica la certezza del diritto. Le cause ? I magistrati togati sono appena 1300. Gli impiegati di cancelleria non sono a abbondanti e spesso hanno problemi di carenze di computerà, carta e simili bisogni. Intanto la gente aspetta giustizia. A fronte di questi dati c'e' un dato da far ridere l'universo: in Italia il numero degli avvocati e' tale da far girare la testa. Si pensi che l'albo della regione Lazio e' più consistente dell'intero ordine forense di Francia.

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