Il superburocrate della Regione Sicilia, il dirigente generale del dipartimento Beni Culturali Gesualdo Campo, che nei giorni scorsi ha firmato gli atti per "promuovere" alla Soprintendenza di Catania dal precedente ruolo ricoperto nel polo museale etneo la propria moglie, consentendole di guadagnare una retribuzione più ricca, non è nuovo a imprese di familismo.
Mesi addietro aveva proceduto alla "chiamata diretta" di sua figlia nella sede della Regione siciliana a Bruxelles.
Eppure l'articolo 6 dell'allegato A del contratto regionale della dirigenza, impone l'«obbligo di astensione» al dirigente nei casi in cui si debbano adottare atti o decisioni che «possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti entro il quarto grado o conviventi».
Eppure l'articolo 6 dell'allegato A del contratto regionale della dirigenza, impone l'«obbligo di astensione» al dirigente nei casi in cui si debbano adottare atti o decisioni che «possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti entro il quarto grado o conviventi».
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