Domani il calendario liturgico
romano ricorda tutti i Santi, quello bizantino i santi Cosma e Damiano, due
fratelli gemelli cristiani dei primi secoli nati in Arabia e morti da martiri in conseguenza
del loro essere cristiani. Destino -quello di essere ammazzati- piuttosto frequente
fra i cristiani che vivono in Medio Oriente.
Essere santi e martiri nel terzo millennio ha significato ?
La nostra idea di essere santi, eletti ed ammirati è quella che ci
fa vedere gente che si adopera nell’aiutare gli uomini ad uscire dalla
condizione triste in cui si trovano, ossia coloro che vogliono
una società migliore anche se non perfetta e per essa si adoperano.
Sappiamo bene che la Carta Costituzionale dei cristiani (il
discorso della Montagna: le Beatitudini) prevede che santi sono coloro che della felicità hanno
una concezione rovesciata rispetto alla cultura dominante nella società:
-occorre essere felici se si è poveri,
-se si è afflitti,
-se si è miti,
-se si è misericordiosi.
Eppure le due visioni più diffuse nell'odierna società, la laica e la cristiana, non si
discostano poi tanto l’una dall’altra.
Entrambi intravedono l’origine dell’amarezza
della vita
-nell’insaziabilità,
-nell’arroganza,
-nella prevaricazione
-e nell’indifferenza
degli uomini che vivono in condizioni migliori rispetto alla gran parte della
società (ingiustizia sociale).
Essere santi, laici o cristiani, non è così difficile se nella vita si decide di
perseguire la giustizia.
Vivere da santi dovrebbe essere la condizione normale degli uomini, il cui dovere è di prendersi cura di altri uomini contro l'egoismo che alligna in ciascuno di noi.
Quanti cristiani e laici ogni giorno -nel mondo- cadono da 'martiri', solo perchè inseguono la Giustizia !.
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