L'evasione fiscale, viene detto, in Italia raggiunge i 120 miliardi di euro. I telegiornali della Rai e di Mediaset ci raccontano che il governo Berlusconi è seriamente intenzionato a lottare contro questo fenomeno.
La realtà oggettiva è, invece, completamente differente.
Andiamo con ordine:
A) Esiste la legge 241 del 90 (prima repubblica) che prevede (artt. 22 e seguenti) la pubblicazione del reddito complessivo di ogni cittadino.
A) Esiste la legge 241 del 90 (prima repubblica) che prevede (artt. 22 e seguenti) la pubblicazione del reddito complessivo di ogni cittadino.
La norma è stata ripresa dalla legge 133/08 (art. 42) che prevede che le dichiarazioni dei redditi debbono essere depositate presso i Comuni e che chiunque possa accedere ai dati non sensibili:
-nome, cognome e reddito complessivo.
B) Anzichè attuare queste norme, con l’ultima manovra (L. 148 /11) il provvedimento è stato annacquato perchè con l’art. 1, comma 12 ter, lettera e, è previsto che i redditi debbono essere pubblicati sul sito del Comune, ma aggregati per categorie di contribuenti.
Il che significa vanificare totalmente il controllo, salvo portare all’attenzione dell’opinione pubblica i redditi medi dichiarati di gioiellieri, artigiani, commercianti ed altri con partita Iva.
Conclusione:
Invece di intensificare gli sforzi nella direzione della trasparenza si è puntato verso l'opacità. Il contrario di ciò che serve.
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