Lo Svimez (Centro studi per lo sviluppo del Mezzogiorno) nel Rapporto 2011 sulle regioni del Sud fotografa una realtà che, per chi vive nei com,uni dell'interno dell'isola -come Contessa Entellina- sorprende ben poco.
L'esodo demografico colpisce le regioni del Sud, e fra queste la Sicilia. Ad abbandonare l’Isola sono i giovani che in 23.700 sono andati altrove nel periodo compreso tra il 2000 e 2009.
Ricomincia quindi il fenomeno migratorio dal Sud verso il Centro Nord con le città meridionali che si spopolano a vantaggio delle ricche aree del Nord. I numeri del resto non lasciano spazio ad alcun dubbio: in termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno è passato dal 58,8% del valore del Centro-Nord nel 2009 al 58,5% del 2010.
Nell’area meridionale si posiziona fra le più ricche l’Abruzzo, con un Pil pro capite di 21.574 euro, inferiore comunque di circa 2.200 euro rispetto all’Umbria, la regione più “debole” del Centro-Nord.
Seguono il Molise (19.804), la Sardegna (19.552), la Basilicata (18.021 euro), la Sicilia (17.488), la Calabria (16.657) e la Puglia (16.932).
La regione più povera è la Campania, con 16.372 euro.
Tornando al dato decennale (2000-2009), delle 583 mila persone che hanno abbandonato il Mezzogiorno, ben 108 mila sono partite dalla città di Napoli. L’esodo è stato molto rilevante anche da Palermo (-29 mila), Bari e Caserta (-15 mila), Catania e Foggia (-10 mila). Colpiti anche Torre del Greco (-19 mila), Nola ed Aversa (-11 mila) e Taranto (-13 mila).
Di riflesso sono cresciute Roma (+66 mila), Milano (+50 mila), Bologna (+31 mila), Reggio Emilia, Parma e Modena (+13 mila), Bergamo e Torino (+11 mila), Firenze e Verona (+10 mila).
Secondo Svimez, nei prossimi venti anni il Mezzogiorno perderà quasi un giovane su quattro, mentre nel Centro-Nord oltre un giovane su cinque sarà straniero. Nel 2050 gli under 30 al Sud passeranno dagli attuali 7 milioni a meno di 5, mentre nel Centro-Nord saranno sopra gli 11 milioni. A quella data, inoltre, ci sarà il sorpasso: la quota di over 75 sulla popolazione complessiva passerà al Sud dall’attuale 8,3% al 18,4% nel 2050, superando il Centro-Nord dove raggiungerà il 16,5%.
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