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domenica 2 ottobre 2011

Il premier, uomo pubblico per antonomasia, è impacciato per i suoi comportamenti ed esige come un Mussolini o uno Stalin qualunque che i procedimenti giudiziali avvengano nel segreto

Berlusconi ha impartito gli ordini di scuderia alla corte dei suoi Scilipodi: "entro ...giorni deve essere approvata la legge "bavaglio". I giornali non devono poter riportarte gli atti che i magistrati depositano in cancelleria perchè i difensori degli accusati possano capire come impostare la difesa dei loro clienti".
Berlusconi vuole camuffare questi atti "depositati in cancelleria" come se si trattassero  atti miranti alla violazione della privacy.
Nel disegno di legge -visto che di censura si tratta- ha imposto pure che ci siano discipline anche per i Blogger (quindi anche per il nostro blog). In nessun paese del mondo internet è limitata; lo sarà se le cose andranno come vuole Berlusconi in Italia, in Iran, in Cina e a Cuba.
Il ragionamento di Berlusconi è: “... la tutela della privacy e la presunzione di non colpevolezza  non sono tutelati !”.
Nel mondo civile, in Occidente in ogni caso, quando finisce il segreto investigativo condotto dalla procura tutti gli  atti processuali e il processo diventano pubblici, possono essere seguiti da qualsiasi cittadino.
I processi segreti sono propri delle dittature, quelli pubblici delle democrazie.
La privacy e la presunzione di non colpevolezza non c’entrano niente con la pubblicità doverosa della giustizia.
Fino alla sentenza definitiva ognuno è processualmente innocente. Nel frattempo però i cittadini, nel rispetto della legge, si formano le proprie convinzioni seguendo tutti i passaggi dei procedimenti.

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