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venerdì 23 giugno 2023

Curiosità

 La finanza pubblica in Italia


 Da un libretto curato da Rosario Crinò (professore di economia politica) leggiamo che nel 2021 lo Stato ha sostenuto spese (esclusi gli interessi sull'immenso debito pubblico) per 

1000 miliardi di euro, 

corrispondenti al 52% del Pil.

(1000 miliardi per stipendi, pensioni, sanità, istruzione, trasporti e infrastrutture,spese per la difesa militare e pubblica sicurezza, spese per la ricerca  delle università ed enti pubblici, costi della Pubblica Amministrazione, prestazioni sociali).

Quei 1000 miliardi provenivano, in parte dalla tassazione che nel 2021 corrispondevano al 48% del PIL. 

Dal momento che esisteva un dislivello del 4% fra entrate e spese primarie, lo stato si è indebitato (=disavanzo primario del 4% del PIL.

Il PIL rappresenta
 il complessivo
 valore monetario di tutti
i beni e di tutti i servizi che
sono stati prodotti all’interno
 di un Paese in un determinato
periodo di tempo (=un anno)
 e, proprio per questo motivo,
può ben esprimere le
dimensioni e il trend di
un’economia.







Fino a questo punto abbiamo capito che il governo possiede la possibilità di influire sul livello di ricchezza da lasciare nella disponibilità dei cittadini o di sottrarre alle loro scelte di spesa. Il governo dispone, in relazione a questo aspetto della politica fiscale.

I governi a secondo del livello di politica fiscale che decidono di applicare in ciascun anno condizionano  l'andamento del sistema economico e conseguentemente il livello di vità dei cittadini.  D'altronde va pure detto che, per un paese superindebitato come l'Italia, espandere la spesa pubblica significa, come stiamo assistendo ai nostri giorni, espandere (e pesantemente) il debito pubblico, e pure questo ha pesanti costi.

Le implicazioni in una o l'altra direzione ha conseguenze che ogni cittadino dovrebbe conoscere, per presentarsi da cittadino consapevole al momento di recarsi ai seggi elettorali.

 Per adesso ci fermiamo qui, invitando a riflettere su quel 52%  di spesa pubblica rispetto al PIL del paese Italia, effettuato dalla Pubblica Amministrazione che, conseguentemente, ha lasciato ai 60milioni di italiani solamente il 48% della ricchezza prodotta.

  Torneremo a riflettere su questi temi, sperando di renderli comprensili (facili), ben sapendo che implicano -inizialmente- qualche difficoltà ed un minimo di impegno.

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