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giovedì 29 giugno 2023

Nostri giorni. Le diseguaglianze e la società

Una questione, quella delle diseguaglianze,

che grava sull'umanità, dall'alba del mondo. 

A dar retta all'ISTAT quasi una persona su dieci, per la precisione il 9,4 per cento della popolazione residente in Italia, vive in una condizione di «povertà assoluta». 

Il dato, se lo si confronta con quello di 15 anni fa, ci fa sapere che lo squilibrio sociale si è aggravato; allora tale condizione toccava solo il 3 per cento di noi, i «poveri» in Italia erano meno di 2 milioni (esattamente 1,8),  adesso superano i cinque milioni e mezzo

Le stime dell’Istat ricalcolate secondo i nuovi parametri europei, che verranno diffuse in autunno, non lasciano presagire miglioramenti. Anzi. I dati ulteriori provenienti dalla Caritas ci dicono che la povertà tocca ai nostri giorni pure i laureati: una novità che ha probabilmente dell'incredibile

La crescita del Pil nel 2022 si è fermata al +3,7% a fronte del +7% registrato nel 2021. L’inflazione al consumo ha raggiunto livelli mai raggiunti dal 1985. E, incredibilmente, fa sapere l'Istat, sono i poveri a pagare il prezzo più alto: i rincari hanno inciso sulla vita dei ricchi nella misura del +9,9 per cento, mentre sulla vita dei poveri il balzo è stato +17,9 per cento. Si rafforzano, quindi, le disuguaglianze tra le famiglie più benestanti e quelle meno abbienti.

I quasi tremila centri di ascolto e servizi informatizzati Caritas, nel 2022, fanno sapere di avere aiutato in totale 255.957 persone, con un aumento del 12,5 per cento rispetto all’anno prima. Ovviamente, ci sono stati i profughi dell’Ucraina. Ma anche escludendo costoro l’aumento è stato del 4,4 per cento in un anno. Si apprende, inoltre, che quasi il 30 per cento delle persone è accompagnato dalla Caritas da più di 5 anni. A chiedere aiuto sono donne (52,1%) e uomini (47,9%), con una età media di 46 anni. In crescita del 16 per cento i senza dimora.

Appare interessante la relazione che si coglie tra povertà e bassa istruzione: il 44 per cento degli assistiti ha fatto la terza media, il 16 per cento la quinta elementare, e un 6 per cento che non è arrivato neanche lì. 

La rete Caritas ha erogato oltre 3,4 milioni di interventi, una media di 13,5 interventi per ciascun assistito (considerate anche le prestazioni di ascolto). 

°° Il 71,8% ha riguardato l’erogazione di beni e servizi materiali (distribuzione di viveri, accesso alle mense/empori, docce, ecc.); 

°° Il 9,4% gli interventi di accoglienza, a lungo o breve termine (in forte crescita rispetto al 2021);

°°  il 7,4% le attività di ascolto, semplice o con discernimento; 

°° il 4,6% il sostegno socio-assistenziale; 

°° il 2,5% l’erogazione di sussidi economici, utilizzati soprattutto per il pagamento di bollette e tasse; 

°° l’1,4% interventi sanitari.

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