Tavola diffusa dal Corriere della Sera |
Prigozhin (=capo del Gruppo Wagner) ha deciso di lanciare i suoi agguerriti mercenari in uno scontro totale contro i vertici della Difesa russa e ha ovviamente capito che la posta in gioco è altissima.
Assieme ai miliziani si è scontrato con le forze armate regolari del suo Paese, abbattendo alcuni elicotteri mandati contro di lui.
Dall’Ucraina ha puntato su Rostov sul Don, sede del comando di tutta l’Operazione militare speciale, e ne ha preso il controllo complessivo della sede del quartier generale dell’Esercito, degli uffici dei servizi segreti, eccetera.
E ora si dice è pronto a marciare su Mosca, se i vertici delle operazioni in Ucraina (la Difesa) non lo incontreranno per le conseguenti trattative.
I suoi umini, intanto, da Rostov sono avanzati fino a Voronezh, a poco più di cinquecento chilometri dalla capitale.
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Riportiamo il discorso di stamane di Putin:
Faccio appello ai cittadini russi, al personale delle forze armate, alle forze dell’ordine e ai servizi speciali, ai soldati e ai comandanti che ora stanno combattendo nelle loro posizioni di combattimento, respingendo gli attacchi nemici, facendolo eroicamente [...].
Faccio appello anche a coloro che, con l’inganno o le minacce, sono stati trascinati in un’avventura criminale, spinti sulla via di un grave crimine: una ribellione armata.
La Russia oggi sta conducendo una dura lotta per il suo futuro, respingendo l’aggressione dei neonazisti e dei loro padroni. Praticamente l’intera macchina militare, economica e informativa dell’Occidente è diretta contro di noi.
Stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo, per la nostra sovranità e indipendenza. Per il diritto di essere e rimanere Russia, uno stato con una storia millenaria. Questa battaglia, quando si decide il destino del nostro popolo, richiede l’unificazione di tutte le forze: unità e responsabilità. Quando tutto ciò che ci indebolisce deve essere messo da parte, qualsiasi conflitto che i nostri nemici esterni possono usare per indebolirci dall’interno.
E quindi, le azioni che dividono la nostra unità sono, di fatto, l’apostasia del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi, che ora stanno combattendo al fronte.
Questa è una pugnalata alle spalle del nostro paese e della nostra gente. Un colpo simile fu inferto alla Russia nel 1917, quando il paese stava conducendo la prima guerra mondiale: la vittoria le venne rubata. Intrighi, litigi, politica dietro le spalle dell’esercito e del popolo si sono trasformati nel più grande choc, la distruzione dell’esercito e il crollo dello stato, la perdita di vasti territori. E, come conseguenza, la tragedia della guerra civile. I russi hanno ucciso russi, fratelli: e ogni sorta di avventurieri politici e forze straniere, che hanno diviso il paese, lo hanno fatto a pezzi, hanno ottenuto guadagni egoistici.
Non permetteremo che accada di nuovo.
Proteggeremo sia il nostro popolo sia il nostro Stato da qualsiasi minaccia. Compreso il tradimento interno.
E quello a cui ci troviamo di fronte è proprio un tradimento. Ambizioni esorbitanti e interessi personali hanno portato al tradimento. Al tradimento del nostro paese, del nostro popolo e della causa stessa per la quale, fianco a fianco con le nostre altre unità, i soldati e i comandanti del gruppo Wagner hanno combattuto e sono morti. Gli eroi che hanno liberato Soledar e Artyomovsk, le città e i paesi del Donbass, hanno combattuto e hanno dato la vita per l’unità del mondo russo.
Il loro nome e la loro gloria sono stati traditi da coloro che stanno cercando di organizzare una ribellione, spingendo il Paese verso l’anarchia e il fratricidio. [...]
Ripeto, qualsiasi tumulto interno è una minaccia mortale per il nostro Stato, e per noi come nazione. Questo è un duro colpo per la Russia, per il nostro popolo. E le nostre azioni per proteggere la Patria da una tale minaccia saranno dure. Tutti coloro che hanno deliberatamente intrapreso la via del tradimento, che hanno preparato una ribellione armata, intrapreso la via del ricatto e dei metodi terroristici, subiranno inevitabili punizioni, risponderanno sia davanti alla legge che davanti al nostro popolo.
Le forze armate e altre agenzie governative hanno ricevuto gli ordini necessari; ora saranno introdotte ulteriori misure antiterrorismo a Mosca, nella regione della capitale e in numerose altre regioni. Saranno inoltre intraprese azioni decisive per stabilizzare la situazione a Rostov. La situazione, lì, rimane difficile, e le operazioni di autorità civili e militari sono bloccate.
In qualità di Presidente della Russia e Comandante supremo in capo - e di cittadino russo — farò di tutto per difendere il Paese, per proteggere l’ordine costituzionale, la vita, la sicurezza e la libertà dei cittadini.
Coloro che ha organizzato e preparato la ribellione militare, che ha alzato le armi contro i suoi compagni d’armi, ha tradito la Russia. E ne risponderanno.
Esorto coloro che sono stati trascinati in questo crimine a non commettere un errore fatale e tragico, e li invito a fare l’unica scelta giusta: smettere di partecipare ad atti criminali.
Conserveremo e difenderemo ciò che ci è caro e sacro; insieme alla nostra Patria supereremo ogni prova, e diventeremo ancora più forti.
Faccio appello anche a coloro che, con l’inganno o le minacce, sono stati trascinati in un’avventura criminale, spinti sulla via di un grave crimine: una ribellione armata.
La Russia oggi sta conducendo una dura lotta per il suo futuro, respingendo l’aggressione dei neonazisti e dei loro padroni. Praticamente l’intera macchina militare, economica e informativa dell’Occidente è diretta contro di noi.
Stiamo combattendo per la vita e la sicurezza del nostro popolo, per la nostra sovranità e indipendenza. Per il diritto di essere e rimanere Russia, uno stato con una storia millenaria. Questa battaglia, quando si decide il destino del nostro popolo, richiede l’unificazione di tutte le forze: unità e responsabilità. Quando tutto ciò che ci indebolisce deve essere messo da parte, qualsiasi conflitto che i nostri nemici esterni possono usare per indebolirci dall’interno.
E quindi, le azioni che dividono la nostra unità sono, di fatto, l’apostasia del nostro popolo, dei nostri compagni d’armi, che ora stanno combattendo al fronte.
Questa è una pugnalata alle spalle del nostro paese e della nostra gente. Un colpo simile fu inferto alla Russia nel 1917, quando il paese stava conducendo la prima guerra mondiale: la vittoria le venne rubata. Intrighi, litigi, politica dietro le spalle dell’esercito e del popolo si sono trasformati nel più grande choc, la distruzione dell’esercito e il crollo dello stato, la perdita di vasti territori. E, come conseguenza, la tragedia della guerra civile. I russi hanno ucciso russi, fratelli: e ogni sorta di avventurieri politici e forze straniere, che hanno diviso il paese, lo hanno fatto a pezzi, hanno ottenuto guadagni egoistici.
Non permetteremo che accada di nuovo.
Proteggeremo sia il nostro popolo sia il nostro Stato da qualsiasi minaccia. Compreso il tradimento interno.
E quello a cui ci troviamo di fronte è proprio un tradimento. Ambizioni esorbitanti e interessi personali hanno portato al tradimento. Al tradimento del nostro paese, del nostro popolo e della causa stessa per la quale, fianco a fianco con le nostre altre unità, i soldati e i comandanti del gruppo Wagner hanno combattuto e sono morti. Gli eroi che hanno liberato Soledar e Artyomovsk, le città e i paesi del Donbass, hanno combattuto e hanno dato la vita per l’unità del mondo russo.
Il loro nome e la loro gloria sono stati traditi da coloro che stanno cercando di organizzare una ribellione, spingendo il Paese verso l’anarchia e il fratricidio. [...]
Ripeto, qualsiasi tumulto interno è una minaccia mortale per il nostro Stato, e per noi come nazione. Questo è un duro colpo per la Russia, per il nostro popolo. E le nostre azioni per proteggere la Patria da una tale minaccia saranno dure. Tutti coloro che hanno deliberatamente intrapreso la via del tradimento, che hanno preparato una ribellione armata, intrapreso la via del ricatto e dei metodi terroristici, subiranno inevitabili punizioni, risponderanno sia davanti alla legge che davanti al nostro popolo.
Le forze armate e altre agenzie governative hanno ricevuto gli ordini necessari; ora saranno introdotte ulteriori misure antiterrorismo a Mosca, nella regione della capitale e in numerose altre regioni. Saranno inoltre intraprese azioni decisive per stabilizzare la situazione a Rostov. La situazione, lì, rimane difficile, e le operazioni di autorità civili e militari sono bloccate.
In qualità di Presidente della Russia e Comandante supremo in capo - e di cittadino russo — farò di tutto per difendere il Paese, per proteggere l’ordine costituzionale, la vita, la sicurezza e la libertà dei cittadini.
Coloro che ha organizzato e preparato la ribellione militare, che ha alzato le armi contro i suoi compagni d’armi, ha tradito la Russia. E ne risponderanno.
Esorto coloro che sono stati trascinati in questo crimine a non commettere un errore fatale e tragico, e li invito a fare l’unica scelta giusta: smettere di partecipare ad atti criminali.
Conserveremo e difenderemo ciò che ci è caro e sacro; insieme alla nostra Patria supereremo ogni prova, e diventeremo ancora più forti.
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