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martedì 31 maggio 2022

Politica ed Economia. Se volgiamo lo sguardo agli ultimi Cinquanta/Sessant'anni il primato è passato all'Economia

 Se si guarda alle vicende del mondo dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi si può notare un processo, un movimento storico che conduce a far pensare che non sono più gli ideali, le mete radiose a guidare il mondo bensì gli interessi, i benefici dell'immediato o bene che vada quelli in prospettiva. 

  Nell'oggi delle vicende che scorrono sotto i nostri occhi, guerra in Ucraina inclusa, ciò che conta  è che in nessuna parte del pianeta  si sono raggiunti i livelli di benessere (o di relativo benessere) come in Occidente. Quando in Occidente ci si riferisce a Sinistra, nessuno pensa come accadeva sessanta anni fa al comunismo. Allo stesso modo quando ci si riferisce alla Destra nessuno sta pensando al Nazi-Fascismo.

  Ciò che tutti ormai conosciamo bene è che col crollo del muro di Berlino, decenni fa, sotto quelle macerie sono rimaste le "ideologie". Sembrerà strano quanto stiamo per sostenere, ma è verità ormai assodata dalla cultura universale: Nazi-Fascismo e Comunismo pur senza essere identificate in relazione al tempo e ai luoghi, sono stati fratelli e gemelli-siamesi nella misura in cui entrambi, per raggiungere i differenti obiettivi  politici, si basavano sull'eliminazione fisica dell'avversario. Entrambi i sistemi dove ebbero possibilità di raggiungere il potere non accettarono alcuna "opposizione" che controllasse l'operato. 

  Ai nostri giorni, senza voler giudicare quale dei due sistemi assoluti ed autoritari abbia creato più danni all'umanità, è facile osservare che lo scontro politico ha cambiato registro. La "politica" ha oggi ridimensionato le sue attese, non esistono più messaggi millenaristici e gli orizzonti additati (e verosimilmente mai raggiunti) sono quelli alla portata di un quinquennio di attività. Nelle realtà mature, nei paesi di più lunga esperienza democratica, di consolidato spirito democratico, è ovunque accolto e perseguito un alto  livello di tolleranza nei confronti degli avversari ed esiste il riconoscimento reciproco. L'essere minoranza non significa essere demonizzati o esclusi dai circuiti decisionali.

  Tutto ciò non sta a significare che la politica sia oggi acqua passata.  Oggi è importante saper realizzare, indipendentemente dall'orientamento valutativo che ciascuno dovrebbe comunque possedere. Se il cuore batte a destra, ciò avviene nello spirito liberal-democratico, e se il cuore batte a sinistra, ciò avviene nei presupposti social-democratici.

  Quanto sostenuto non intende disconoscere che esistono ritardi culturali che evocano passati che dovrebbero oggi essere archiviati. Nella "Politica" vera questi ricordati sono gli schemi del gioco democratico. Esistono ovviamente, al di fuori, schemi di autocrazia, di teocrazia e di fanatismi vari. Ma restando al mondo occidentale proveremo a mettere in evidenza che la bussola non è più quella dei "fanatismi" ma quella per perseguire il benessere. E' questo obiettivo implicherà di dover cogliere il ruolo dell' "Economia" rispetto alla "Politica" ed i diversi approcci che liberaldemocrazia e socialdemocrazia hanno su queste leve di vita sociale.

(Segue)

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