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lunedì 16 maggio 2022

Era il 16 maggio

 1770 

La quattordicenne Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena sposa il quindicenne Luigi Augusto che diventerà successivamente Re di Francia.

1943

Olocausto: termina la rivolta nel Ghetto di Varsavia

Sebbene le forze tedesche riuscirono a piegare la Resistenza armata pochi giorni dopo l'inizio della rivolta, sia singoli individui che gruppi di ebrei continuarono a nascondersi o a combattere contro i Tedeschi per quasi un mese.

Come simbolo della vittoria tedesca, fu ordinata la distruzione della Sinagoga Grande di via Tlomacki, il 16 maggio 1943. Anche il ghetto fu distrutto. Secondo il rapporto scritto da Stroop, durante la rivolta 56.065 Ebrei erano stati catturati e 631 bunker distrutti, mentre le sue unità avevano ucciso fino a 7.000 Ebrei. Le autorità tedesche deportarono circa altri 7.000 Ebrei da Varsavia al campo di sterminio di Treblinka, dove quasi tutti furono uccisi nelle camere a gas al loro arrivo. I Tedeschi poi deportarono circa altri 42.000 Ebrei sopravvissuti nel campo di concentramento di Lublino/Majdanek (1) e nei campi per lavori forzati di Poniatowa, Trawniki, Budzyne Krasnik. Tranne qualche migliaia di lavoratori rimasti a Budzyn e Krasnik, le SS e le unità di polizia tedesca uccisero successivamente quasi tutti gli Ebrei deportati da Varsavia a Lublino/Majdanek, Poniatowa e Trawnik, nel novembre del 1943, nel quadro della "Operazione Festa del Raccolto" (Unternehmen Erntefest).

Secondo il programma tedesco, la liquidazione del ghetto di Varsavia avrebbe dovuto essere eseguita in tre giorni, ma i combattenti del ghetto riuscirono a resistere per più di un mese. Anche dopo la fine della rivolta, il 16 maggio 1943, singoli Ebrei nascosti tra le rovine del ghetto continuarono ad attaccare le pattuglie tedesche e il personale ausiliario. La rivolta del ghetto di Varsavia rappresentò la rivolta ebrea più estesa e simbolicamente più importante, nonché la prima rivolta urbana nell'Europa occupata dai Tedeschi. La resistenza di Varsavia inspirò altre rivolte nei ghetti, tra cui quelle di Bialystok e Minsk, e quelle nei campi di sterminio di Treblinka e Sobibor.

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(1) Dal campo di Lublino, dopo la resa dell'Italia 8/Settembre/1943, transitò da prigioniero -fra migliaia di altri- un militare italiano (di Contessa Entellina), prima di essere destinato ai lavori forzati in una località della Prussia Orientale.

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