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domenica 29 maggio 2022

Alle radici del Cristianesimo

Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta  

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)

Le nostre attese


3. La salvezza ricevuta

Proprio nella ricerca della felicità, l'uomo tocca con mano, la propria incapacità di dare compimento a quella ricerca; scopre che la felicità non può essere conquistata, ma solo ricevuta in dono gratuitamente, per essere gratuitamente condivisa (cfr. Mt 20,8). Infine, al cuore umano che ricerca con sincerità viene svelato che la felicità non è qualcosa, ma Qualcuno, l'unico che di sé può dire: "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14,6) - la Via/Verità come meta e allo stesso tempo la Via per raggiungerla.
Il Kérygma evangelico dell'Amore/Verità che è il Signore risorto, il vincitore di ogni morte, è dunque ciò che, oscuramente ma con nostalgia - che non dà pace finché non venga appagata, -ogni uomo desidera ricevere affinché la sua vita, il mondo, gli esseri tutti si trasfigurino nella Luce che non conosce tramonto.
Quell'annuncio -che passa attraverso le parole e la testimonianza di quanti, riuniti in un Corpo, l'hanno già accolto - è giudizio, qui e ora, sull'esistenza di ognuno (cfr. Gv 5,21,26; 12,31). Ma è un giudizio che è salvezza. Dall'accoglienza del giudizio, della salvezza, scaturisce la necessità interna della sequela vissuta insieme con tutti i fratelli, sempre bisognosa di purificazione, ma pur sempre fedele, l'adesione a Colui che, solo, ha parole di vita eterna (cfr. Gv 6,68).

4. La salvezza condivisa
Una delle principali cause del naufragio delle aspettative degli uomini di oggi è l'individualismo, che comporta indifferenza, quando non addirittura voluto disprezzo e conculcamento, per il bene altrui. 
L'uomo deluso, però, può scoprire che la felicità vera non è mai egoistica: essa è sempre condivisione della gioia tra persone che si accolgono reciprocamente. In ultima analisi, la felicità non è possibile senza l'amore reciproco generoso e disinteressato (cfr. Gv 6,68).

5. Rinnovamento morale
La riflessione sinodale verterà sull'analisi della vita cristiana delle comunità, ma porrà anche ai singoli l'esigenza di un esame sulla propria vita personale , sulla risposta concreta che ciascuno dà al dono ricevuto al battesimo. L'ascolto della Parola di Dio e la mediazione sulle situazioni umane che essa illumina e giudica dovrà sollecitare  una profonda metànoia e un vero rinnovamento morale e spirituale individuale e comunitario; esso richiamerà  a tutti l'impegno di conformare se stessi  ad immagine somigliante di Dio nel processo di divinizzazione (théosis).
Dalla rinnovata volontà di un'autentica sequela si verranno a rafforzare i legami di comunione tra le comunità; dall'ascolto attento dell'insegnamento apostolico esse potranno attingere l'orientamento sicuro e la forza spirituale necessari per superare le avversità che incontrano nel vivere e nell'annunciare l'Evangelo del Signore risorto.
(Segue)

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