= = = Seguendo i programmi televisivi sulla guerra in Ucraina capita di imbattersi in personaggi dello spettacolo, del giornalismo e della cultura in genere -ormai con i capelli bianchi- che abbiamo conosciuti nei decenni passati come comunisti irriducibili. Alcuni erano comunisti e basta, sia nel periodo stalinista che -poi- fino a Garbaciov. Altri erano e si presentavano come comunisti, ma occidentali, come dire ... alla Berlinguer.
Democrazia verso autocrazia |
= = = Da oltre trent'anni in Russia non esiste più il comunismo. Lo evidenziano tutti i media, di destra e di sinistra, e dovrebbe essere assodato da ogni sponda politica che in Russia adesso vige un governo "autocratico" (=Potere assoluto, dove il capo trae il suo potere da se stesso). Un potere che sta quindi all'antitesi della democrazia, o, comunque definibile di "conservatorismo tradizionale con tendenze reazionarie". Eppure un simile governo che sopprime le libertà e invade paesi limitrofi continua a raccogliere comprensioni in tanta parte sia del centro-destra italiano che in tante frange del disciolto partito comunista italiano, e fra i tanti anti-americani ad ogni costo. Per tutti costoro un autocrate che promuove guerre di occupazione territoriale in pieno terzo millennio è più apprezzabile di un sistema democratico, alla occidentale, che vige in Ucraina, sia pure con le sue ovvie ed inevitabili tantissime pecche.
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