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domenica 29 maggio 2022

Curiosità ... sulla confusione

 = = = Seguendo i programmi televisivi sulla guerra in Ucraina capita di imbattersi in personaggi dello spettacolo, del giornalismo e della cultura in genere -ormai con i capelli bianchi- che abbiamo conosciuti nei decenni passati come comunisti irriducibili. Alcuni erano comunisti e basta, sia nel periodo stalinista che -poi- fino a Garbaciov. Altri erano e si presentavano come comunisti, ma occidentali, come dire ... alla Berlinguer.

Democrazia verso autocrazia
= = = Abbiamo sempre rispettato le opinioni altrui e quindi abbiamo in queste settimane ascoltato i loro giudizi sulla guerra in Ucraina, anche quelli di coloro che provano con giri di parole a giustificare l'aggressione ad un paese indipendente che ha scelto, attraverso il segreto dell'urna in libere elezioni, un governo filo occidentale. Come, però, non  segnalare lo stridore di sentimento di quei nostalgici del comunismo che provano a giustificare l'aggressione putiniana ai danni di un paese libero ed indipendente?

= = = Da oltre trent'anni in Russia non esiste più il comunismo. Lo evidenziano tutti i media, di destra e di sinistra, e dovrebbe essere assodato da ogni sponda politica che in Russia adesso vige un governo "autocratico" (=Potere assoluto, dove il capo trae il suo potere da se stesso). Un potere che sta quindi all'antitesi della democrazia, o, comunque definibile di "conservatorismo tradizionale con tendenze reazionarie". Eppure un simile governo che sopprime le libertà e invade paesi limitrofi continua a raccogliere comprensioni in tanta parte sia del centro-destra italiano che in tante frange del disciolto partito comunista italiano, e fra i tanti anti-americani ad ogni costo. Per tutti costoro un autocrate che promuove guerre di occupazione territoriale in pieno terzo millennio è più apprezzabile di un sistema democratico, alla occidentale, che vige in Ucraina, sia pure con le sue ovvie ed inevitabili tantissime pecche.

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