Per provare a capire, conoscere, il lungo e difficile sviluppo evolutivo dai primati (mammiferi placentati comprendenti i tarsi, i lemuri e le scimmie) fino ad arrivare all'uomo e l'emergere di forme di vita comunitarie e sociali bisogna, secondo quanto la Scienza oggi asserisce, fare mente locale all'Africa centrale e meridionale. Per le successive epoche di "crescita della specie umana" la scienza (l'Archeologia, almeno quella europea) allarga il campo di osservazione al bacino mediterraneo, e quindi ha come spazio di studio l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa Settentrionale.
Avremo modo di capire come i metodi di indagine archeologica, via via sempre più scientifici, si sono continuamente evoluti sino a saper leggere meglio i documenti scritti tramandatici per trarne metodi di studio e di loro stessa analisi.
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Sul blog stiamo -ovviamente- provando ad avvicinarci all'archeologia per pura curiosità intellettuale e senza ogni diversa presunzione. Sappiamo che si tratta di una "scienza" in costante aggiornamento e con una bibliografia infinita che interseca settori diversi e frequentemente interconnessi del sapere umano. Il che significa che l'archeologia spesso sembra assumere identità interdisciplinari. In ogni caso va assunta da subito la convinzione che nel "campo" esistono varie scuole di pensiero che comunque convergono nell'archeologia come "studio degli esiti materiali delle azioni umane e delle azioni naturali ad esse connesse nel loro contesto ambientare" come tratteggiato da G. Leonardi (Università di Padova).
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