Il tempo del progresso (7)
Il tempo del progresso sociale e civile
= = = Esistette un tempo (il '68) che durò qualche decennio in cui si è riflettuto sui totalitarismi ed i loro orrori con riferimento al Comunismo sovietico e dell'Est europeo e ci si è interrogati sul potere così come veniva gestito nello stesso Occidente. Fu un periodo in cui -per dirla in breve- ci si è interrogati sulla Storia.
= = = Fu quello un periodo in cui crollarono, tutte, le ideologie e al mito per confrontarsi con la vita ed il privato fu tolta la patina del "rispetto a priori". Mantenere i criteri della vecchia società sembrò che significasse un "dogma" che toglieva spazio alle libertà personali. La cultura, la scienza, non rimasero solamente nella conoscenza dei programmi ministeriali privi di amore e calati dall'alto. Da esse si pretese che fosse chiaro -a priori- quanto fossero in grado di dare. Il nuovo consistette -in buona sostanza- nel fare giustizia dell'impostazione sociale, politica e culturale della precedente società, fino ad allora plasmata dai "genitori".
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